“Laudato si’” è la seconda enciclica di papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato. L’argomento principale trattato è il rispetto dell’ambiente, proprio per questo si chiama “Laudato si’”, frase ripetuta spesso da San Francesco nel Cantico delle Creature, che loda il Signore per le sue meravigliose creature.
E’ stata appunto l’Enciclica di Papa Francesco al centro della lectio magistralis tenuta venerdì scorso dal vescovo di Acireale Antonino Raspanti agli alunni delle quinte classi e delle classi medie dell’Istituto Comprensivo Mascali nella chiesa S. Giuseppe di Carrabba di Mascali guidata da padre Pietro Turrisi.
Molto apprezzata dai presenti l’esibizione del Coro scolastico” Diaphonia Nea”, diretto dalla professoressa Agata Marino e al pianoforte dalla professoressa Giuseppina Scalia, di ritorno da Modica dove al X Festival Concorso Nazionale ha ottenuto il primo posto assoluto, e stamane per l’occasione ha riproposto i brani di “Tundra”, un inno alla Natura di Ola Gjeilo, “La mia Stella” , di Ivo Antognoni, dedicato a tutti quei bambini africani che nelle langhe attraversate del nostro mare hanno perso i loro familiari.
Presenti all’incontro il dirigente scolastico dell’istituto Comprensivo Mascali Maria Cettina Maccarone, padre Rosario Di Bella, padre Daniele Raciti, il sindaco di Mascali Luigi Messina, gli insegnati dell’Istituto e la professoressa Rosa Marie Galgani che, assieme ai propri alunni, ha realizzato delle slide per spiegare il significato dell’Enciclica e della figura di San Francesco.
Il Papa – ha spiegato il vescovo Raspanti – ha scelto la figura di S. Francesco per mettere in evidenza il creato e le sue creature, non per rimaniamo a livello della Terra ma perché viviamo in armonia, lodando Dio, andando verso una vita superiore, più bella. Attraverso la lode a Dio si dà voce a tutte le creature che cantano la bellezza del Signore. Ma siamo noi – ha concluso Raspanti – che diamo al Creato la gioia di esserci. Il mio invito è ascoltare la natura, fare esperienza in prima persona, avvicinarsi alla fatica, agli animali, parlare con le creature”.
Angela Di Francisca