E’ sicuramente una delle più caratteristiche feste religiose della Sicilia, che quest’anno si è arricchita di un’ulteriore attrattiva.
Ci riferiamo al culto di Calatabiano in onore di San Filippo Siriaco, patrono della cittadina etnea venerato nel mese di maggio con la spettacolare processione, denominata “Calàta” (“discesa” in lingua italiana), lungo il ripidissimo e tortuoso sentiero che collega la chiesa del Castello, in cui il simulacro del santo è conservato, alla Chiesa Madre.
Una settimana dopo ha luogo la cosiddetta “Salita”, ossia la processione con cui la statua di Filippo viene riportata nella sua originaria dimora. A tale rito, domenica scorsa, ha fatto seguito per la prima volta una coinvolgente drammatizzazione intitolata “La gran lotta di Filippo contro i diavoli”, curata e diretta da affermati professionisti siciliani dello spettacolo (gli autori Giovanni Calcagno e Giuseppe Pappalardo, la regista Alessandra Pescetta, i marionettisti Salvatore Ragusa ed Ignazio Vitali, gli attori Savi Manna e Giuliana Randazzo ed i giocolieri Salvatore Scandura e Valentina Grillo) ingaggiati dal comitato organizzatore di tale festa patronale, guidato dall’arciprete Salvatore Sinitò.
L’originale rappresentazione di domenica scorsa è stata quindi incentrata su tale particolare episodio, ossia la lotta-resistenza di Filippo contro le tentazioni diaboliche.
Le quattro scene (Prologo, Corteo di Diavoli e Peccatori, Lotta tra San Filippo e Belzebù ed il Trionfo di San Filippo) sono state eccellentemente interpretate da una quindicina di attori del luogo sotto la sapiente guida dei prima citati professionisti del teatro e lungo l’impervio percorso della “Calàta” di San Filippo, sino a giungere alla centrale Piazza Vittorio Emanuele.
A fare da “colonna sonora” alle suggestiva messa in scena ha provveduto l’orchestra di fiati dell’associazione “Vincenzo Bellini” di Calatabiano diretta dal maestro Salvatore Mangano.
Rodolfo Amodeo