Per giorni ha preferito rimanere in silenzio. L’attacco sferrato dall’ex sindaco Roberto Bonaccorsi era stato minimizzato, salvo poi ricredersi sulla vicenda del carteggio Procura della Corte dei Conti – Comune che il sindaco D’Anna, prima della sortita di Bonaccorsi aveva taciuto alla città. E sopratutto ai diretti interessati: i vigili urbani e le figure professionali dell’Area tecnica dell’Ente. Poi, dopo che la stampa ha sollevato quello che il sindaco D’Anna questa mattina avrebbe definito un “polverone”, rendendo nota l’imbarazzante corrispondenza con la Procura della Corte dei Conti, improvvisamente sente la necessità di rompere il silenzio, facendo circolare sui social un proprio intervento sulla delicata questione.
Poi, nel tentativo di difendersi, nonostante la Procura della Corte dei conti definisce “finto” il parere legale con il quale il sindaco D’Anna ha sbloccato il pagamento delle indennità, suscitando l’intervento dei magistrati contabili, sottolinea che “il mancato rispetto del Patto di Stabilità nel 2012 era ben conosciuto nell’anno 2013, che tuttavia nell’aprile 2014 il Consiglio Comunale approvava unanimemente la delibera n. 31 del 29 aprile la quale, con la proposta di deliberazione del 27.2.2014 ed i relativi allegati sottoscritti anche dal Sindaco pro tempore e dai Dirigenti interessati, veniva inoltrata alla Regione per la richiesta di finanziamento pur consapevoli, quindi, del mancato rispetto delle condizioni del rispetto del Patto di Stabilità poi ribadite dalla Corte dei Conti con il parere richiesto nel 2015”.
Per poi concludere la nota, giungendo ad una sua personale considerazione che stride con le decisioni adottate dopo la “strigliata” della Procura della Corte dei conti: “il lavoro svolto è giusto che venga sempre remunerato e così mi sono sempre pronunciato fin dai miei primi incontri con i Vigili Urbani, ed in tal senso chiesi ai funzionari dell’Ente di individuare la soluzione più idonea a chiudere la questione nel rispetto degli obblighi di legge. E’ probabile che non sarà questo l’atto finale della vicenda che avrà ulteriori risvolti. Il Comune di Giarre, per quanto a mia conoscenza, rimane al momento l’unica realtà che non avrà ancora definito questa pendenza”.
In effetti, riflettendoci bene è proprio un grande polverone quello sollevato. La polvere di una città irriconoscibile ridotta ad un cantiere dismesso che si solleva al primo venticello.