A Malvagna si preannuncia un fine settimana all’insegna dell’essenza e delle atmosfere più autentiche e caratteristiche dei piccoli borghi dell’entroterra siciliano. Dal 23 al 25 giugno si svolgerà, infatti, “Luci ‘nto Chiappareddhu”, festival del paese e della comunità organizzato dal Comune di Malvagna col contributo dell’Unione dei Comuni dell’Alto Alcantara e la collaborazione di diversi sodalizi ed organismi locali, come “Antudo”, Confartigianato e l’associazione “Donne di Fuora”.
Sarà una tre giorni dedicata all’arte, alla cultura, alla tradizione ed all’enogastronomia, in cui ben si innesterà la Fiera dell’Artigianato malvagnese, giunta quest’anno alla sua terza edizione. I vari eventi si terranno nel centro storico del paese.
Per la giornata inaugurale di venerdì 23 giugno il programma prevede, in particolare, il laboratorio-spettacolo dell’Opera dei Pupi Siciliani dei Fratelli Napoli, lo spettacolo teatrale tutto al femminile “E adesso parlo io” a cura della compagnia “La Carrozza degli Artisti”, la rievocazione del rito di San Giovanni curata dall’associazione “Donne di Fuora” ed una conversazione con la nota scrittrice ed operatrice culturale Marinella Fiume, la quale discetterà di antiche formule e preghiere popolari prendendo spunto dal suo libro “Di Madre in Figlia”.
La giornata di sabato 24 giugno sarà invece interamente dedicata ai canti ed ai balli della tradizione malvagnese con gli interventi della ricercatrice Margherita Badalà, la quale terrà degli appositi laboratori e spettacoli, mentre un gruppo di cittadini del luogo intonerà “A Chianisa”, canto popolare tipico del paese.
Domenica 25 giugno, infine, gli artisti di strada della compagnia “Joculares” animeranno il centro storico di Malvagna con le loro esibizioni per bambini ed adulti.
Durante le tre giornate sarà anche possibile visitare il paese e le bellezze naturali del territorio circostante attraverso visite guidate alla Riserva Naturale Orientata “Bosco di Malabotta”, al Fiume Alcantara, al Vulcanetto di Mojo, alla Cuba Bizantina ed alle tombe rupestri.
«Con “Luci ‘nto Chiappareddhu” – dichiara il sindaco di Malvagna, Giuseppe Cunsolo – intendiamo trovare l’umanità intera in un palmo di mano, ossia in una piccola comunità contadina che ha in sé l’anima del mondo, un’anima ancestrale, piena di energia vitale, che si sprigiona vorticosamente, come una piccola trottola che, roteando, dà vita a tutto ciò che ha intorno. Vogliamo festeggiare il paese ed i suoi abitanti, i luoghi e la loro essenza fatta di impasti lenti e di silenzi nei vicoli, la flemma degli anziani, le cadute dei bambini, i tramonti sull’Etna, i vecchi giochi e gli antichi canti. “U chiappareddu”, ovvero la pietra arenaria su cui poggia il paese di Malvagna, si illuminerà, nei giorni del solstizio d’estate, delle luci della natura, della festa, dell’arte, della tradizione e degli odori di antiche cucine. E risuonerà dei canti e dei suoni che ha custodito per decenni, come un prezioso dono conservato oggi per noi. Non sarà solo una festa, ma il punto di partenza per ricontattare le radici del nostro albero. E nonostante i ritmi ossessivi della modernità spesso impediscano la riflessione, noi cerchiamo di avere un pensiero e vogliamo che questo si apra e fluisca creando intrecci tra chi attraversa il paese e chi ci vive dentro».
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra la ricercatrice Margherita Badalà (che interverrà a “Luci ‘nto Chiappareddhu” in qualità di esperta di canti e balli popolari), il sindaco Giuseppe Cunsolo con un’anziana di Malvagna mentre gira uno degli spot promozionali dell’evento postati in questi giorni su Facebook, e la scrittrice Marinella Fiume (anche lei tra i protagonisti della manifestazione con il suo intervento sulle antiche formule e preghiere popolari)