Su iniziativa della locale associazione Pro Loco, il libro di racconti dell’insegnante siciliana verrà presentato dopodomani, sabato 8 luglio, nella sala consiliare della prima colonia greca di Sicilia
Verrà presentato a Giardini Naxos dopodomani, sabato 8 luglio, il libro di racconti “Confini Instabili”, dato alle stampe dalla scrittrice Maria Bucolo (nel riquadro accanto all’immagine di copertina del volume).
L’evento letterario, organizzato dalla Pro Loco giardinese con il patrocinio dell’Assessorato Comunale alla Cultura e la collaborazione della “Naxos Entertainment” e della “Byframe Comunicazione”, si terrà a partire dalle ore 18,30 nella sala consiliare del municipio di Piazza Abate Cacciola.
Oltre all’autrice del volume, interverranno il presidente del Consiglio Danilo Bevacqua, il direttore artistico della “Naxos Entertainment” Giovanni Bucolo (che farà da moderatore), il presidente regionale del “Centro Studi Cinematografici” Ignazio Vasta, la psicologa e scrittrice Giulia Sottile, l’attrice teatrale Sara Pulvirenti, lo scrittore e saggista Mario Grasso ed il presidente della Pro Loco di Giardini Naxos Giuseppe Carmeni.
L’autrice di “Confini Instabili”, Maria Bucolo, è un’insegnante di Lettere originaria di Taormina che vive tra la Sicilia, il Friuli e la Toscana. Il volume che verrà presentato dopodomani a Giardini Naxos e che segna il suo esordio nella narrativa, è una raccolta di racconti ambientati in normali situazioni quotidiane in cui tutti ci ritroviamo (in treno, in spiaggia, in una tranquilla serata in famiglia, ecc.), ma che i rispettivi personaggi protagonisti riescono a “guardare dall’alto”, ossia andando oltre l’apparente normalità per scoprire, invece, delle realtà tutt’altro che ordinarie e banali.
Come ha sottolineato acutamente la psicologa Giulia Sottile nella sua prefazione al libro, «…il viaggio è anche quello dell’introspezione. E Maria Bucolo ci fa giustamente notare che la Sicilia, sua terra d’origine, Sud d’Italia e Sud del mondo (come altrove è stata definita), implica uno scendere non solo geografico, ma anche il precipitare negli strati più profondi dell’animo umano, quello dell’infanzia e quello dell’umanità in genere».
Rodolfo Amodeo