L’Atletico Catania si è arreso per 1-0 ad un Giarre sceso sul proprio terreno con il sangue negli occhi. L’imperativo in casa gialloblù, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, era uno solo. Centrare una vittoria convicente sotto il profilo dell’intensità di gioco e dell’armonica coralità nella costruzione delle trame offensive. L’obiettivo, è stata centrato.
Esordio in campionato, bagnato con un successo. Gli scetticismi post-eliminazione dalla Coppa, sono stati fugati da una prova di gran carattere e densa di una disperata propensione ad abbattere anche il muro della sfortuna. Sì, perchè la porta difesa dal portiere atletista Caruso, ad un certo punto, è apparsa stregata. Come se i gialloblù di Mirto stessero cozzando contro un sortilegio impossibile da scardinare.
Alla lunga però l’Atletico Catania non ha retto più l’onda d’urto del Giarre. E per la precisione ciò è avvenuto quando, all’84’, uno scatenato Curcuruto ha seminato lo scompiglio lungo l’out di destra per poi servire sul secondo palo lo spietato Lamìa per il goal vittoria. Quella del Giarre di Mirto è stata dunque una partita ricca di tribolazioni. Tuttavia, l’indomito spirito estrinsecato per tutto l’arco dell’incontro, alla fine ha premiato gli sforzi profusi dalla squadra del patron Nirelli. Le uniche critiche che possono essere mosse alla compagine di Mirto, riguardano le lacune in materia di cinismo.
Se il collettivo di casa avesse estrinsecato un maggiore pragmatismo e una spiccata capacità di finalizzare le occasioni da rete create, forse, vi sarebbero stati gli estremi per commentare un successo di proporzioni più ampie.
Dal canto suo, l’Atletico Catania di Richichi, pur ritrovandosi diverse volte rattrappito nella propria metà di campo per via della furia dei locali, in qualche circostanza si è reso particolarmente pericoloso, facendo correre dei brividi lungo la schiena ai locali. In particolare, la traversa scorticata dall’ex gialloblù Sottile, ha diffuso negli spettatori locali il timore di poter assistere ad una sconfitta immeritata. Non è stato però così.
L’assedio finale della band di Mirto, è culminato in una rete, ad opera di Lamia, che ha mandato in estasi i tifosi presenti in tribuna Olimpia ed ha ammutolito i tifosi atletisti ubicati in Curva Nord.
Per la sfida contro i rossazzurri, il tecnico Gaetano Mirto ha schierato un 3-5-2 che in fase di non possesso si tramutava in un 5-3-2. Colonna tra i pali, difesa a tre con Spampinato, Francesco D’Arrigo e Miano, Simone D’Arrigo nei panni del play, Compagno mezzala sinistra, Lamia mezzala destra, Sanfilippo ala sinistra, Curcuruto ala destra e Caputa a supporto di Messina.
Di contro, il tecnico atletista Richichi ha schierato un 4-3-3. Caruso tra i pali, Castiglia a destra, Giulio Gabriele a sinistra, Perla nel cuore della difesa insieme a Stracampiano, D’Emanuele regista, Faraci mezzala sinistra, Di Maggio mezzala destra, Marziale esterno offensivo di destra, Sottile esterno offensivo di sinistra e Santonocito punta centrale.
Al 6′ del primo tempo, Giarre insidioso con Messina, ma il suo diagonale dall’interno dell’area, fa la barba al palo. Poco dopo, Sanfilippo serve Compagno, il quale dalla sinistra confeziona un cross per Lamia, ma la sua conclusione viene intercettata da un rossazzurro. Al 27′ del primo tempo, Lamia ci prova su punizione ma la sua battuta termina sopra la traversa, anche se non di molto.
Poi i gialloblù congegnano una sfavillante azione corale. Sanfilippo imbecca dalla sinistra Compagno, il quale spalle alla porta gira la sfera per Caputa ma gli ospiti spediscono il pallone in corner. Al 32′ del primo tempo, spunto di Caputa che sposta il pallone sul destro, ma il suo tiro è debole per Caruso. Lo stesso Caputa, al 37′ della prima frazione di gioco, si incunea in area ma Caruso in uscita, stoppa la giocata del funambolo gialloblù.
Nel finale di primo tempo, gli atletisti provano a punzecchiare i gialloblù. Prima Marziale crossa ad effetto dalla destra ma Miano è abile a mandare il pallone in angolo e dunque ad anticipare Sottile di testa. Poi, Faraci dribbla Curcuruto e spara di destro con la sfera che termina alta. Infine, su palla all’indietro di Sottile, Santonocito calcia d’esterno mandando il pallone sopra la traversa.
Nella ripresa, i gialloblù assediano la porta difesa da Caruso. Su punizione, il regista gialloblù Simone D’Arrigo costringe agli straordinari Caruso che respinge con i pugni. In seguito, su punizione di D’Arrigo, il colpo di testa di Francesco D’Arrigo non trova la porta. Poi ci provano di testa Miano e Caputa, sempre su punizione battuta da Simone D’Arrigo, ma la sfera finisce fuori. Successivamente, è la volta di Caputa che dalla destra crossa verso l’area, ma Castiglia interviene in chiusura. Poco dopo, sugli sviluppi di un corner, Caputa lascia esplodere una staffilata sulla quale Caruso vola.
L’Atletico poi prova a portarsi avanti nel punteggio con Sottile che, su suggerimento in verticale di Stracampiano, timbra la traversa. Al 74′, su apertura di Salvo Messina, il tiro in diagonale di Leotta, entrato per dar vita ad un attacco a tre, viene respinto da Caruso. Caputa poi fallisce il tap-in. In seguito Salvo Messina lancia Leotta che entra in area e calcia al volo ma Caruso respinge.
All’84’ però, la sgroppata di Curcuruto è irresistibile. Dopo aver liquidato tre avversari, crossa per Lamia che attacca il secondo palo e scaraventa la palla in rete di sinistro.
Nel finale, l’espulsione di Giulio G, mette la gara in discesa per i gialloblù. L’ultimo ad arrendersi degli ospiti è Licata, ma la sua girata verso la porta è preda del portiere gialloblù.
U.T.