Giarre, Bilancio 2016 approvato dalla maggioranza. Cancellato il progetto di finanza sulla condotta idrica VIDEO

“Questa sera il Consiglio Comunale ha approvato il bilancio preventivo 2016. L’Amministrazione sta già parallelamente lavorando sul preventivo 2017 e sul rendiconto 2016. La nostra Giarre è più che mai viva!”.

Fa un certo effetto leggere sui social, nel cuore della notte, un post di questo genere, che passerebbe inosservato, se non fosse che a scrivere sia proprio il sindaco Angelo D’Anna. Ma andiamo con ordine. Perché il sindaco oltre ad essere disinformato – in passato era troppo occupato per le vicende dell’ospedale – omette alcuni importanti passaggi.

Partiamo dall’approvazione del Piano Triennale delle opere pubbliche. Il primo cittadino ieri, in Consiglio comunale, è stato messo in minoranza dalla sua stessa maggioranza.

L’assessore Giuseppe D’Urso e il consigliere prediletto Camarda, sono stati vittime del fuoco amico di Piero Mangano, Giuseppe Leotta e Giusy Savoca che hanno respinto l’emendamento di cassare il progetto di finanza sulla condotta adduttrice presentato da Antonio Camarda, accogliendo, invece, quella del consigliere d’opposizione Giannunzio Musumeci che, per primo, aveva trasmesso l’emendamento, all’esito di quanto deciso in V Commissione.

Quest’ultimo, infatti, era riuscito con un lungo intervento persuasivo, a portare la maggioranza a votare il suo emendamento. I ben informati affermano che il sindaco – poco prima del voto – è sbiancato in volto dopo che taluni componenti della sua maggioranza, ancora una volta, lo hanno assediato, dimostrando, di essere, loro, “vivissimi”.

“L’approvazione dell’emendamento che cancella il project financing dal Piano triennale delle opere pubbliche – osserva il consigliere Leo Patanè – conferma la fondatezza delle perplessità sollevate dal sottoscritto durante le due sedute della V commissione convocate su mia richiesta e dall’opposizione sull’argomento. Un progetto con vincolo trentennale certamente necessita ulteriori approfondimenti e, soprattutto, non può essere bypassato il Consiglio su un tema così importante come la condotta idrica”.

Ma l’opposizione, ieri sera, ha perso un’occasione per segnare un colpo politico, oltretutto con l’assist di un pezzo della maggioranza del sindaco, salvo invece perdersi con un inutile, quanto inopportuna, operazione “filibustering”.

Ovvero la presentazione di 250 emendamenti (che ha immediatamente provocato la presa di distanze del consigliere Giannunzio Musumeci) frutto di un software di “Raffaelliana” memoria che ha solo rallentato le procedure in Consiglio comunale.

Mossa politica, dicevamo inopportuna e strategicamente inutile, poichè l’opposizione avrebbe potuto accontentarsi dell’accoglimento dell’emendamento di Giannunzio Musumeci sul progetto di finanza cancellato. Bastava e avanzava quel risultato, oltretutto facendo pendant con l’approvazione del Bilancio e del Piano triennale, avvenuto a notte fonda con i soli voti della maggioranza (assente Patrizia Caltabiano).

Il sindaco non lo ha scritto ma i numeri del Bilancio 2016 hanno tutto il sapore di una “vittoria di Pirro”: 9 favorevoli e 1 astenuto (il presidente del Consiglio Francesco Longo) e l’opposizione che, in blocco, ha abbandonato l’aula.

Per la cronaca, ieri sera, in Consiglio, sono stati proposti dall’opposizione diversi emendamenti migliorativi al triennale delle opere pubbliche e la maggioranza – rimarca il consigliere Leo Patanè – “non ha voluto neanche ascoltare i predetti emendamenti respingendoli, invece tutti per partito preso. Ancora più grave è, che, in violazione di ogni normativa e regolamento, in aula sono stati letti a blocchi gli emendamenti citando soltanto il numero dell’emendamento senza leggere il contenuto o l’oggetto.

I consiglieri di maggioranza hanno respinto gli emendamenti, senza neanche conoscere il contenuto. La democrazia è stata calpestata con un atto di arroganza senza precedenti che ha visto complici anche coloro che avrebbero dovuto garantire l’imparzialità e regolarità delle procedure. In un clima da vera e propria dittatura – rimarca il consigliere Patanè – vedendo negato persino il diritto di parlare e chiedere i motivi di tali procedure irregolari; non abbiamo potuto far altro che manifestare il nostro dissenso abbandonando l’aula in segno di protesta accompagnati dalle risate arroganti del sindaco e della sua maggioranza. Una pagina triste e vergognosa della politica giarrese”.

Dunque, senza dubbio Giarre è più che mai viva. Come non crederci.

 

Mario Previtera

VIDEO: LA REGISTRAZIONE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO