A Francavilla di Sicilia, grazie all’intervento del Tribunale Amministrativo di Catania, potrebbe riaprire quanto prima i battenti la palestra comunale di Via Umberto, inattiva ormai da quattro anni. I giudici hanno infatti accolto il ricorso presentato a suo tempo dalla locale associazione sportiva dilettantistica “La Fisarmonica”, fondata e guidata dalla presidente Mariella Musso, contro il provvedimento di revoca, disposto dal Comune, dell’affidamento in gestione della struttura, che la suddetta associazione si era aggiudicata nell’agosto del 2013 a seguito di una pubblica gara.
Il Tar, in pratica, ha dato ragione a “La Fisarmonica”, che si era rifiutata di svolgere attività sportive e motorie nella palestra di Via Umberto in quanto lo stato dell’immobile si presentava diverso rispetto a quando era stata bandita la gara. Mancavano, in particolare, il parquet e le pareti divisorie che, a quanto pare, erano stati nel frattempo smontati dal precedente gestore senza alcuna opposizione da parte dell’Amministrazione Comunale, all’epoca dei fatti guidata dal sindaco Lino Monea.
«In quelle condizioni – spiega Mariella Musso, coreografa ed insegnante di danza nonché presidente dell’associazione “La Fisarmonica” (nella foto con sullo sfondo la palestra comunale francavillese) – era materialmente impossibile svolgere attività ginniche e sportive. Ad ogni buon conto, ci siamo offerti di ripristinare noi stessi lo stato dei luoghi a condizione che il Comune scomputasse le relative spese dal canone di locazione che avremmo dovuto versargli mensilmente. Ma l’ente di Piazza Annunziata non ha voluto sentirne, ostinandosi a ritenere quei locali assolutamente idonei.
«Siamo stati quindi messi di fronte ad un “aut aut”: o prendevamo in gestione la palestra nello stato in cui era oppure la nostra aggiudicazione sarebbe stata revocata, così come è avvenuto non avendo noi accettato di iniziare l’attività gestionale in quelle condizioni.
«Contro il provvedimento di revoca abbiamo proposto immediatamente ricorso ed oggi il Tar ci ha dato pienamente ragione, motivando la sua decisione con il fatto che “il Comune di Francavilla di Sicilia ha illegittimamente preteso di consegnare un bene con caratteristiche essenziali diverse rispetto a quelle sussistenti al tempo della pubblica gara per il relativo affidamento”.
«Il Comune, pertanto, avrebbe avuto l’obbligo di comunicare ai partecipanti alla gara dell’agosto 2013 che la palestra sarebbe stata consegnata all’aggiudicatario in condizioni diverse da quelle in cui si trovava in quel momento».
E nel frattempo, tenuto conto che il canone che l’associazione aggiudicataria “La Fisarmonica” avrebbe dovuto versare al Comune era stato fissato in novecento euro mensili, nell’arco dei quattro anni di mancata attività della palestra di Via Umberto le casse municipali francavillesi hanno subito un mancato introito pari ad oltre quarantamila euro.
Rodolfo Amodeo