Un apposito comitato ha provocatoriamente celebrato nei giorni scorsi il secondo “compleanno” della frana abbattutasi sull’autostrada Messina-Catania all’altezza del Comune di Letojanni. Al verificarsi del disastro il Governo regionale, per bocca dell’assessore Maurizio Croce, assicurò che i detriti precipitati sulla carreggiata della A18 sarebbero stati rimossi «entro un mese», ma sta di fatto che da quel colossale smottamento sono trascorsi ben due anni e nessun intervento al riguardo si è ancora registrato.
Trattasi di un’ulteriore dimostrazione che questo tratto di autostrada siciliana, da tempo immemorabile ad alto rischio in quanto caratterizzato da buche, gallerie al buio e frequenti cambi di carreggiata, continua ad essere la “Cenerentola” del C.A.S., ossia il Consorzio Autostrade Siciliane che dovrebbe prendersi cura di esso, investendo nella sua manutenzione i proventi dei pedaggi pagati dagli automobilisti per percorrerla (ma forse sarebbe il caso che ad essere pagati fossero… gli automobilisti, se si considerano i pericoli cui essi vanno incontro transitando tra il casello di Giardini Naxos e quello di Messina).
Delle innumerevoli ed ataviche criticità della A18 sono stati informati nei giorni scorsi anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ed il suo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio (ma siamo sicuri che non ne sapessero proprio nulla, visto che si è discusso dell’auspicabile restyling del famigerato tratto autostradale durante i preparativi del G7 taorminese dello scorso maggio?…) . Sui loro tavoli è infatti approdata una lettera in merito, a firma del noto politico e sindacalista Giuseppe Russo, presidente dell’associazione culturale “Tradizione, Ambiente e Turismo” di Giardini Naxos.
«La nostra associazione – si legge nella missiva di Russo ai rappresentanti del Governo nazionale – già un anno fa aveva inviato una nota di protesta al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ed al C.A.S. per evidenziare le condizioni disastrose in cui versa l’autostrada Me-Ct nel tratto Giardini Naxos-Messina.
«Questo stato di degrado e pericolosità si appalesa come un vero e proprio attentato alla pubblica incolumità, di cui i vertici del C.A.S. non tengono affatto conto.
«Purtroppo sono finiti i tempi in cui il dovere e la responsabilità erano valori fondamentali: viviamo, infatti, in un’epoca di irresponsabilità ed incompetenza, governati da gente adatta a stare in televisione ma priva di forza decisionale e personalità, come gli “ineffabili” parlamentari ed amministratori eletti nella fascia jonica messinese i quali, pur transitando tutti i giorni da questa trazzera, fanno come le tre scimmiette del “non vedo, non sento e non parlo”.
«Per questo tratto autostradale ormai obsoleto e ad alto rischio è dunque doveroso pensare ad un suo rifacimento completo, magari con i fondi europei o del “Patto Sicilia”.
«Ma sarebbe anche vivamente consigliabile ritirare la relativa concessione all’inconcludente C.A.S. (chissà perché definito dal governatore Crocetta “un gioiello”…) per trasferirla all’Anas».
Rodolfo Amodeo
FOTO: il premier Gentiloni con il ministro Delrio e, nel riquadro in basso, Giuseppe Russo; sullo sfondo la frana sull’A18 Messina-Catania