Il Governo regionale è tornato sui propri passi soprassedendo, almeno per il momento, sull’annunciata riduzione dei Presidi Territoriali d’Emergenza. Hanno sortito effetto, dunque, le proteste poste in essere in questi mesi da operatori sanitari, enti locali e semplici cittadini, come la petizione popolare promossa dal Comune di Francavilla di Sicilia
Scampato pericolo, almeno per il momento, per i Presidi Territoriali di Emergenza (P.T.E.) e per i relativi servizi di 118.
L’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, ha infatti comunicato ufficialmente qualche giorno fa che la rete territoriale di pronto intervento sanitario rimarrà quella vigente, senza dunque subire quei pesanti ridimensionamenti previsti in un decreto assessoriale dello scorso mese di marzo.
Nella comunicazione al riguardo inviata alle autorità competenti, Gucciardi ha comunque fatto intendere che la questione verrà ripresa non appena saranno completati i lavori di rivalutazione della rete sanitaria siciliana. A questo punto la “patata bollente” passerà all’assessore alla Salute del prossimo Governo regionale, che verrà fuori dalle urne del 5 novembre.
Per intanto, hanno sortito gli effetti sperati le proteste e le mobilitazioni varie promosse in questi mesi da addetti ai lavori, enti locali e semplici cittadini, preoccupati per l’annunciata riduzione delle ambulanze medicalizzate, specie in territori marginali, come l’entroterra della Valle dell’Alcantara, piuttosto distanti dalle strutture ospedaliere.
A Francavilla di Sicilia, in particolare, il gruppo consiliare di maggioranza “La Svolta” ha presentato nello scorso luglio una mozione, votata all’unanimità dal civico consesso del Comune dell’Alcantara, che impegnava il sindaco Enzo Pulizzi e la sua Giunta ad attivarsi per scongiurare la chiusura del locale Pte. E tra le iniziative poste in essere al riguardo dall’Amministrazione Comunale francavillese c’è stata anche un’apposita petizione popolare, che numerosi cittadini hanno sottoscritto recandosi al palazzo municipale di Piazza Annunziata o presso alcune attività commerciali ed artigiane del paese.
A questo punto si spera solo che questo “ripensamento” del Governo regionale in merito alla riduzione del servizio di 118 non rientri nei soliti atteggiamenti “buonisti” preelettorali per poi, una volta conclusa la “corsa” al voto, tornare ad affamare i cittadini con provvedimenti restrittivi ed ingiusti.
Rodolfo Amodeo