Anche quest’oggi la comunità francavillese, dopo alcuni mesi di “tregua”, ha vissuto l’ennesimo “mercoledì nero”. Dalle ore 8,45 alle ore 15,30 l’Enel ha infatti effettuato il distacco dell’energia elettrica in tutto il centro abitato per poter procedere alla manutenzione delle cabine elettriche (nella fattispecie quella di contrada Cappuccini, nella foto qui pubblicata).
Trattasi di un fastidio che, ormai da circa un decennio, la cittadina dell’Alcantara è costretta a subire, almeno una volta al mese, tra l’autunno e la primavera, come se già non bastassero i distacchi di corrente dovuti alla vetusta e fatiscente rete elettrica locale, in tilt ad ogni minimo accenno di maltempo.
Ma ci si chiede: i “potenti” mezzi dell’Enel non potrebbero consentire di effettuare queste periodiche operazioni di manutenzione della rete elettrica locale durante le ore notturne anziché creare disagi ai cittadini ed agli operatori economici del popoloso centro dell’Alcantara nel corso di una giornata lavorativa?
Ad onor del vero, le Amministrazioni Comunali (quella attuale del sindaco Vincenzo Pulizzi e quelle precedenti guidate da Lino Monea e Salvatore Nuciforo) hanno sempre informato preventivamente di tali black-out la cittadinanza locale attraverso volantini affissi nei locali pubblici del paese. Ma sta di fatto che ci sono generi alimentari conservati in frigo che rischiano di andare in avaria ed esercizi di ristoro che non possono servire nemmeno un caffè. Per non parlare di certi malati che rischiano di andarsene all’altro mondo perché tenuti in vita da macchine alimentate dalla corrente elettrica.
Alla luce di tali frequenti disservizi, forse sarebbe il caso di ridurre lievemente gli importi delle bollette del servizio elettrico (che il Comune di Francavilla di Sicilia è uno dei pochi d’Italia a gestire in proprio) onde consentire ai cittadini francavillesi, con le relative somme risparmiate, di dotarsi di gruppi elettrogeni in grado, in queste giornate di black-out, di alimentare le rispettive abitazioni ed i luoghi di lavoro con l’ormai irrinunciabile fonte energetica.
Rodolfo Amodeo