Si rinnoverà lunedì prossimo, 4 dicembre, la devozione della comunità francavillese nei confronti di Santa Barbara, patrona della cittadina dell’Alcantara.
I relativi festeggiamenti, comunque, hanno avuto ufficialmente inizio avantieri con la cerimonia, svoltasi nella chiesa dell’Annunziata, della discesa della statua di Santa Barbara dall’altare sulla vara.
Nel corso della giornata di domani, sabato 2 dicembre, il comitato dei festeggiamenti, guidato da Antonio Mancini e presieduto dall’arciprete Gerry Currò (da sinistra nei riquadri sulla foto principale), effettuerà nei supermercati del paese, in collaborazione con i volontari della Croce Rossa Italiana, una raccolta di generi alimentari da destinare in beneficenza.
Dopodomani, domenica 3 dicembre, le SS. Messe verranno celebrate alle ore 8.00, 9.30 (nella chiesa di San Paolo), 11.00 e 18.00; quest’ultima sarà presieduta dal giovane prete di Roccalumera Don Giovanni Sturiale.
Nella giornata della festa, ossia lunedì prossimo, a presiedere le SS. Messe saranno l’arciprete di Francavilla Don Gerry Currò (ore 8.00), il parroco di Santo Stefano Briga Don Lino Grillo (ore 9.30), il parroco di Antillo Don Egidio Mastroeni (ore 11.00) e l’arciprete di Taormina Mons. Carmelo Lupò (ore 17.30). Alle ore 18.30 il simulacro della patrona verrà portato in processione per le vie del paese, accompagnato dalle autorità religiose, civili e militari, dai fedeli e dal gruppo delle Piccole Fanciulle di Santa Barbara.
«Per il suo prezioso ed indispensabile supporto – dichiara l’organizzatore dei festeggiamenti Antonio Mancini – desidero ringraziare sentitamente l’arciprete Gerry Currò. Validissimi collaboratori saranno inoltre i fuochisti della ditta “Torrisi” di Santa Venerina, Giuseppe Monte, che curerà l’illuminazione artistica, la banda musicale di Motta Camastra e Trisha Sgarlata, artefice degli addobbi floreali della chiesa dell’Annunziata e della vara. Grazie anticipatamente, infine, alle autorevoli personalità ecclesiastiche, provenienti da altre parrocchie del Messinese, che officeranno le SS. Messe di domenica e lunedì».
Ieri, intanto, l’Amministrazione Comunale francavillese guidata dal sindaco Enzo Pulizzi ha riesumato, in collaborazione con l’associazione Pro Loco, una gloriosa tradizione locale legata proprio ai festeggiamenti in onore di Santa Barbara, ossia la fiera del bestiame in contrada Cappuccini, che un tempo costituiva il punto di riferimento di tutto il comprensorio dell’Alcantara per quanto concerneva la compravendita di animali.
A Francavilla di Sicilia pare che il culto di Santa Barbara affondi le proprie origini in una reliquia della vergine e martire cristiana (l’osso frontale collocato in un mezzobusto d’argento) portata lì dall’Oriente dal monaco basiliano San Cremete, abate del monastero di San Salvatore della Placa (in gergo dialettale locale comunemente inteso come “Batiazza”), da cui i religiosi, sul finire del XIX secolo, andarono via per trasferirsi (prima a Castiglione di Sicilia e poi a Randazzo) in edifici più confortevoli ed in ambienti dal clima più mite (v. gli accurati studi del francavillese Salvatore Ferruccio Puglisi contenuti nella sua pubblicazione “Il Salto di San Crimo”). Ma durante il trasloco, proprio mentre i frati stavano prendendo la reliquia di Santa Barbara per portarsela nella loro nuova dimora, scoppiò un violentissimo temporale, che venne interpretato come la volontà della martire di voler rimanere a Francavilla. I monaci decisero, quindi, di lasciare la reliquia nella chiesa dell’Annunziata, e non appena la depositarono lì, il tremendo uragano d’improvviso cessò ed il sole tornò miracolosamente a risplendere, fenomeno questo che si sarebbe puntualmente manifestato successivamente ogni qualvolta, preoccupata dalle avversità atmosferiche, la popolazione francavillese portava in processione la statua di Santa Barbara per implorare il cessare delle intemperie.
Barbara nacque nel III secolo d.C. in Asia Minore, in quella che è l’attuale città turca di Izmir (chiamata a quei tempi Nicomedia). Il padre Dioscuro, di religione pagana, non appena intuì che la figlia aveva abbracciato il credo cristiano, la denunciò al magistrato romano che, dopo due giorni di atroci torture, il 4 dicembre del 306 d.C. la condannò alla decapitazione per mano dello stesso genitore. Ma un istante dopo la crudele esecuzione, in segno di punizione divina Dioscuro venne ucciso da un fulmine. In considerazione di tale episodio, Santa Barbara è assurta a protettrice di tutti coloro i quali hanno a che fare con esplosivi e pericolosi materiali infiammabili (artiglieri, fuochisti, vigili del fuoco, minatori, ecc.).
Rodolfo Amodeo