Il primo atto del nuovo assessore ai Beni Culturali della Giunta Musumeci è stato l’avvio nei giorni scorsi dell’iter per l’acquisizione al patrimonio regionale dell’antico maniero, oggi appartenente a privati. Si terrà una pubblica gara con una base d’asta di 2,2 milioni di euro, ma l’acquirente “predestinato” sarà il Parco Archeologico
Vittorio Sgarbi, assessore “vip” ai Beni Culturali del nuovo Governo della Regione Siciliana guidato dal presidente Nello Musumeci, ha iniziato il proprio mandato al servizio della nostra isola occupandosi di Giardini Naxos.
Il primo atto del loquace critico d’arte non appena insediatosi negli uffici palermitani di Via delle Croci è stato infatti l’avvio delle procedure per l’acquisizione al patrimonio regionale del Castello di Schisò, oggi conosciuto anche come Palazzo Paladino in quanto appartenente a privati.
Trattasi di un edificio risalente al 695 d. C. ubicato all’ingresso del porto di Naxos per motivi di strategia militare. Il corpo edilizio così come si presenta oggi è diverso rispetto a quello originario in quanto il marchese De Spucches, all’inizio dell’Ottocento, dispose l’aggiunta di nuove parti al fine di trasformare il maniero (ossia l’antico “Kastron” bizantino medievale) in una residenza di campagna per la famiglia.
«Il Castello di Schisò – ha dichiarato in proposito l’assessore Sgarbi – è un grande complesso d’epoca che si estende su una superficie di 2.500 metri quadri: va quindi recuperato e rilanciato».
Ma come potranno le asfittiche casse della Regione Siciliana affrontare il costo d’acquisto del sontuoso e pregevole immobile? Il vulcanico esponente della Giunta Musumeci la soluzione l’avrebbe trovata ed ha già dato l’input ad un particolare iter burocratico in grado di aggirare le difficoltà finanziarie.
In pratica, si terrà un’asta per l’aggiudicazione dell’edificio cui, dietro autorizzazione dell’assessore Sgarbi, potrà partecipare anche il Parco Archeologico di Naxos, che altro non è che un’articolazione della Regione Siciliana e che può contare su rilevanti entrate proprie, procurate soprattutto dagli incassi degli spettacoli al Teatro Antico di Taormina.
La gara, con una base d’asta di circa 2,2 milioni di euro, potrebbe anche aggiudicarsela un privato. Ma anche qui Vittorio Sgarbi ha giocato d’anticipo predisponendo il diritto di prelazione della Regione. Ciò significa che l’eventuale aggiudicatario privato dovrà rivendere a prezzo di costo il Castello di Schisò all’amministrazione regionale una volta che quest’ultima, entro trenta giorni, avrà confermato l’opzione.
Rodolfo Amodeo