Svelata all’interno del palazzo nobiliare Vigo di Torre Archirafi la lapide con la quale l’amministrazione comunale ha inteso immortalare il ricordo dell’acquisto dell’edificio, avvenuto nel 2008, dopo la cessione dell’immobile da parte degli eredi del Marchese Lorenzo Vigo. Una dimora voluta, in origine, nel 1741, dal principe Giovanni Natoli Ruffo, Duca d’Archirafi , successivamente in proprietà al Marchese di Gallidoro, Leonardo Vigo Fuccio, deputato al parlamento e senatore del Regno. Presenti alla cerimonia istituzionale il sindaco Enzo Caragliano con gli assessori Francesco Grasso e Nella Casabella e il presidente del Consiglio comunale, Mariella Di Guardo.
Dopo la scopertura della lapide, l’assessore Grasso ha ricostruito tutte le fasi precedenti l’acquisizione del palazzo nobiliare:”Sono trascorsi oltre 12 anni da quando, nella veste di assessore della giunta del sindaco Avv.Carmelo D’Urso, espressi il desiderio affinché l’amministrazione comunale si attivasse per l’acquisto del palazzo Vigo poiché questa dimora rappresentava un tratto importante nelle origini della nostra città. Pertanto ho seguito tutto l’iter per l’acquisto dell’immobile, fino a raggiungere il traguardo designato”. Grasso ha ricordato gli incontri che si sono susseguiti in quella fase con il
Negli anni successivi, con l’amministrazione Caragliano, si è concretizzato un altro finanziamento di circa 3 milioni di euro con il quale è stato possibile valorizzare il palazzo, restituendolo alla sua originaria bellezza, divenuto un polo museale e punto di riferimento per gli eventi istituzionali e culturali. “Dietro questa lapide – ha detto il sindaco Enzo Caragliano – non c’è solo la storia di un importante acquisizione e dei passaggi storici che l’hanno preceduta consegnando alla città un importante bene patrimoniale ma anche l’impegno profuso dall’amministrazione, dai singoli uomini; la ricerca spasmodica di un sindaco di raggiungere il traguardo finale, sfidando la burocrazia, talvolta condizionante. Questa lapide racchiude quindi il significato di un obiettivo raggiunto al termine di una complessa attività di mediazione, di tanti tecnici che si sono spesi, lasciando in eredità un bene pubblico di cui, adesso, sono proprietari i cittadini tutti. Abbiamo una straordinaria e invidiata locazione, tra mare e montagna, e ogni opera realizzata accresce il patrimonio di questa città vocata al turismo e alla cultura”.