Una gara di solidarietà per consentire a Nino Cavallaro ed a Gianluca Arcidiacono di poter riavviare l’attività della loro macelleria di Linguaglossa, totalmente distrutta da un incendio di chiara matrice dolosa nella notte dello scorso 30 dicembre. Tramite una raccolta fondi, infatti, si cercherà di consentire ai due giovani imprenditori, titolari da tre anni e mezzo dell’esercizio di Via Roma preso di mira da ignoti criminali, di poter disporre delle somme, stimate in oltre centomila euro, necessarie a riacquistare le varie attrezzature (banconi, celle frigorifere, ecc.) letteralmente incenerite dall’attentato incendiario.
I contributi volontari vanno versati, tramite bonifico, sul conto corrente intestato a “Bottega della Carne S.N.C. di Arcidiacono e Cavallaro” (Agenzia “Unicredit” di Linguaglossa – Iban: IT 68 U 02008 83990 000104185583).
Il “sogno” potrebbe trasformarsi in realtà nel giro di pochi giorni: basterebbe solo che l’intera comunità linguaglossese e le popolazioni dei Comuni viciniori aderissero all’iniziativa con degli importi alla portata di tutte le tasche (oggi, tra l’altro, i bonifici bancari possono essere fatti anche comodamente da casa tramite computer).
E sarebbe questa la migliore risposta agli inqualificabili artefici del vile gesto, posto in essere solo per il “gusto” di far cessare brutalmente un’attività economica condotta con successo da due giovani professionisti del settore che avevano deciso di lavorare insieme mettendo a disposizione l’uno dell’altro le rispettive esperienze accumulate nel corso delle loro gavette come semplici dipendenti di altre macellerie. L’intento dei criminali era infatti esclusivamente quello di fare “tabula rasa” di quanto realizzato a via di sacrifici nel giro di pochi anni dal Cavallaro e dall’Arcidiacono. Prova ne è che questi ultimi hanno anche trovato in cassa i soldi che avevano lasciato la sera precedente: nessun intento furtivo, dunque, ma solo pura e semplice furia devastatrice.
Come riferito nel nostro precedente servizio giornalistico al riguardo, il rogo è stato innescato dalle fiamme appiccate all’autoveicolo (un fuoristrada “Mitsubishi” risultato rubato poche ore prima nel limitrofo Comune di Piedimonte Etneo) a sua volta utilizzato come “ariete” per sfondare la saracinesca della macelleria ed introdursi all’interno di essa. E, come si sarebbe appurato attraverso i sistemi di videosorveglianza installati nella centralissima arteria linguaglossese, il crimine sarebbe stato portato a compimento da una sola persona, ovvero quella stessa alla guida del mezzo.
Dal canto loro, i titolari dell’esercizio commerciale si mostrano piuttosto cauti nel parlare di “intimidazione”, un termine solitamente impiegato con riferimento ad una minaccia per costringere qualcuno a fare “qualcosa”, mentre Nino Cavallaro e Gianluca Arcidiacono affermano di non aver mai ricevuto richieste estorsive.
Sta di fatto che l’ancora ignoto autore dell’ignobile azione criminosa proverebbe nei loro confronti un profondo sentimento di rancore, come si evince anche dalla tempistica dell’attentato, ossia l’immediata vigilia dell’ultimo dell’anno, quando proprio le macellerie si riforniscono in misura abbondantissima di carni e merce varia in vista dei cenoni di San Silvestro, ghiotta occasione di guadagno (probabilmente la principale nell’arco dei dodici mesi) per le attività del settore alimentare.
Intanto, oltre alla già avviata manifestazione di concreta solidarietà cui prima si accennava, ossia la raccolta fondi, se ne preannunciano delle altre, non meno significative, di natura morale.
Per domani, mercoledì 3 gennaio alle ore 18.45, il sindaco Salvatore Puglisi ed il presidente del Consiglio Aldo Lucio Guzzetta hanno convocato una seduta straordinaria ed aperta del civico consesso linguaglossese per dibattere sull’inquietante episodio e formulare un relativo atto d’indirizzo.
Nel prossimo fine settimana (probabilmente sabato 6 gennaio) per le vie del paese si terrà inoltre un corteo di condanna dell’esecrabile gesto, alla cui guida vi saranno l’Amministrazione Comunale, le parrocchie e le associazioni locali.
Rodolfo Amodeo
FOTO PRINCIPALE: l’ingresso della macelleria di Linguaglossa così come si presentava all’indomani dell’attentato incendiario e, nel riquadro, i titolari dell’attività (da sinistra) Nino Cavallaro e Gianluca Arcidiacono