L’insegnante ed operatore culturale lamenta l’esosità dei tributi sulla spazzatura imposti ai cittadini del Comune dell’Alcantara. Con bilancia e calcolatrice alla mano ha appurato che per ogni chilo di immondizia prodotta si pagano oltre 50 euro, mentre a Belluno solo 20 centesimi. La questione potrebbe approdare nelle aule di tribunale
L’insegnante, scrittore, operatore culturale ed uomo di sport Salvatore Ferruccio Puglisi è stato sempre un’attenta “sentinella” delle problematiche ecologiche a Francavilla di Sicilia, come può evincersi dal suo eclatante gesto di protesta del 1992, quando “scaraventò” all’ingresso del municipio di Piazza Annunziata un cumulo di mobili ed elettrodomestici in disuso per richiamare l’attenzione degli amministratori locali e dell’opinione pubblica sull’assenza di una “politica” per lo smaltimento di questo tipo di rifiuti ingombranti.
A distanza di un quarto di secolo, nel Comune dell’Alcantara la situazione non è granché migliorata (i rifiuti ingombranti vengono settimanalmente prelevati, ma non è ancora stata attivata la raccolta differenziata ed i cassonetti rimangono spesso stracolmi per diversi giorni), ma ciò nonostante i cittadini francavillesi, a fronte di tale ancora insufficiente servizio, si vedono recapitare bollette dagli importi alquanto esosi, che il prima citato Puglisi intende addirittura sottoporre al vaglio della magistratura.
E lui, risiedendo per la maggior parte dell’anno in tutt’altra parte d’Italia, ha ben potuto fare il raffronto tra i balzelli imposti nel suo paese d’origine e quelli di altre aree territoriali, dove il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti presenta standard qualitativi sicuramente superiori.
Da sottolineare che, nella fattispecie, il confronto è con Belluno, ossia la città italiana recentemente attestatasi al primo posto per qualità di vita e dove, pertanto, i servizi dovrebbero essere pagati a caro prezzo, mentre invece si viene a scoprire che, stando all’imposizione fiscale locale, il vero “lusso” è vivere a Francavilla di Sicilia.
«La tassa sui rifiuti che verso nel mio paese natio – dichiara Salvatore Ferruccio Puglisi (nella foto) – è spropositata rispetto a quella che pago nel Comune veneto in cui risiedo, ossia Belluno. I conti sono presto fatti. A Francavilla trascorro mediamente cinquanta giorni all’anno. Ebbene: in questo lasso di tempo, come ho avuto modo di verificare attraverso la bilancia, produco circa sette chilogrammi di rifiuti, per i quali mi viene recapitata una bolletta annuale di importo pari ad oltre trecentocinquanta euro. Siamo dunque in presenza di più di cinquanta euro al chilo. Come si spiega che a Belluno, per un servizio sicuramente di livello superiore e con riferimento ad una superficie abitativa di pressoché uguali dimensioni e ad un periodo di permanenza annuale di oltre trecento giorni, io e mia moglie paghiamo solo venti centesimi al chilo, ovvero, complessivamente, poco più di cento euro all’anno?!… Mi dispiace dirlo, ma nella “mia” Francavilla di Sicilia continua ad essere perpetrata una grave ingiustizia sociale, assimilabile ad una “rapina legalizzata” sulla base di calcoli del tutto irrazionali».
Queste sue rimostranze Salvatore Ferruccio Puglisi le ha messe dettagliatamente per iscritto ed inviate al sindaco di Francavilla di Sicilia, Vincenzo Pulizzi, riservandosi altresì di portare la questione nelle aule di tribunale.
«Vado fiero dei miei tanti primati sportivi come podista – si legge nella “spiritosa” parte conclusiva della missiva inviata da Puglisi al primo cittadino francavillese -, ma non altrettanto di questo “primato mondiale” della tassa sui rifiuti espresso dal Comune che mi ha dato i natali».
Rodolfo Amodeo