Francavilla di Sicilia: storia, identità e tradizioni locali “in cattedra” per tre giorni -
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Francavilla di Sicilia: storia, identità e tradizioni locali “in cattedra” per tre giorni

Francavilla di Sicilia: storia, identità e tradizioni locali “in cattedra” per tre giorni

Con il progetto didattico “Conosci…Amo il Nostro Paese”, voluto dall’Amministrazione Comunale del sindaco Vincenzo Pulizzi e dal gruppo consiliare di maggioranza “La Svolta”, si sta dando la possibilità agli alunni delle scuole elementari e medie della cittadina dell’Alcantara di appassionarsi ai luoghi in cui vivono attraverso delle interessanti “lezioni” tenute al Cineteatro Comunale “Arturo Ferrara”

Nelle aule scolastiche le ore d’insegnamento dedicate alla Storia ed alla Geografia vertono solitamente su fatti, personaggi e luoghi di rilevanza nazionale e mondiale. Ma prima di essere “cittadini del mondo” sarebbe il caso di essere cittadini del posto in cui si vive. Sulla base di questo assunto è nato il progetto “Conosci…Amo il Nostro Paese”, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Francavilla di Sicilia, guidata dal sindaco Vincenzo Pulizzi, e dal gruppo consiliare di maggioranza “La Svolta”.

Esso si articola in una serie di tre incontri tematici con gli alunni delle scuole elementari e medie della cittadina dell’Alcantara, due dei quali hanno già avuto luogo al Cineteatro Comunale “Arturo Ferrara” nelle mattinate del 15 dicembre scorso e di ieri.

La prima “lezione” è stata incentrata sul passato di Francavilla e sul raffronto tra come si presentano oggi i vari angoli del paese e come erano anticamente, mentre nell’incontro di ieri si è parlato dell’ambiente e della sua tutela. Il ciclo si concluderà a maggio con una mattinata dedicata all’alimentazione ed, in particolare, ai cibi prodotti dal territorio locale.

Il conduttore Fabrizio Raneri con un’anziana francavillese che ha tenuto una “lezione” sulle antiche tradizioni del Comune dell’Alcantara

A salire “in cattedra” sono, di volta in volta, esperti dei vari argomenti trattati ed, in particolare, studiosi e cultori della storia e delle tradizioni francavillesi (come Angelo Pirri, autore della corposa pubblicazione “Francavilla nella Storia di Sicilia”).

L’Amministrazione Pulizzi si mostra particolarmente fiera di tale iniziativa, che fa da apripista ad una più generale progettualità avente come slogan (parafrasando la denominazione del gruppo politico alla guida del Comune) “La Svolta per le Scuole”.

Come dichiara l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Melania Silvestro (nel riquadro sulla foto principale), «per amare il proprio paese bisogna prima conoscerlo. E tale processo cognitivo deve iniziare in tenera età, ossia negli anni della scuola, quando alle giovanissime generazioni vengono forniti gli strumenti per formare il loro intelletto e la loro personalità onde poter divenire gli adulti di domani. Obiettivo di “Conosci…Amo il Nostro Paese” è dunque quello di far appassionare gli alunni francavillesi alla loro comunità attraverso degli incontri, tenuti in orario scolastico, volti a stimolarne la curiosità verso gli aspetti più caratteristici della nostra Francavilla, che è peraltro un luogo da cui è anche passata quella Storia che tradizionalmente si studia sui banchi di scuola. Quanto appreso nell’ambito di questo progetto, pertanto, ben si integra con l’ordinario percorso scolastico ed, in più, consente ai suoi piccoli fruitori di prendere coscienza dell’identità più autentica del territorio in cui vivono. Trattasi di un’esperienza che consideriamo pienamente riuscita e che, come tale, siamo intenzionati a riproporre negli anni a venire nell’ambito di quelle politiche culturali che, come enunciato nel programma del gruppo “La Svolta”, riteniamo debbano mettere al centro il nostro paese, il suo glorioso passato e le sue migliori tradizioni. E non certo per una pura questione “nostalgica” fine a se stessa, ma per poter guardare più serenamente al futuro rafforzati dalla consapevolezza di ciò che Francavilla ha rappresentato e può sicuramente continuare a rappresentare, se solo lo si vuole».

Rodolfo Amodeo

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