Dopo le prime tre tappe in Israele quest’anno il Giro d’Italia, giunto alla sua centunesima edizione, inizierà ad essere “italiano” a cominciare dalla Sicilia. La quarta, la quinta e la sesta tappa, in programma rispettivamente l’8, il 9 ed il 10 maggio, verranno infatti disputate nella nostra isola.
Martedì prossimo 8 maggio, in particolare, la carovana rosa partirà dal centro di Catania per giungere a Caltagirone attraversando i territori di Misterbianco, Lentini, Carlentini, Palazzolo Acreide, Giarratana, Monterosso Almo, Vizzini, Licodia Eubea e Grammichele. Sarà una tappa alquanto impegnativa in quanto caratterizzata da numerosi “saliscendi” e dalla salita conclusiva che conduce al centro storico di Caltagirone (i ciclisti sfrecceranno, tra l’altro, dinnanzi alla pittoresca scalinata in ceramica di Santa Maria del Monte).
L’indomani, mercoledì 9 maggio, la gara ciclistica ripartirà da Agrigento per concludersi a Santa Ninfa, nella Valle del Belice, in ricordo del cinquantesimo anniversario del terremoto del 15 gennaio 1968.
Con la tappa siciliana conclusiva di giovedì 10 maggio il Giro tornerà in provincia di Catania, con partenza da Caltanissetta ed arrivo sull’Etna, ed esattamente all’Osservatorio Astrofisico ubicato nei pressi del Rifugio Sapienza. Tra i territori attraversati quelli di Enna, Pergusa, Piazza Armerina, Aidone, Paternò e Ragalna.
Quest’ultimo segmento del “terzetto” siciliano sarà la prima tappa di montagna nonché la prima con arrivo in salita del Giro d’Italia 2018. I centosessantaquattro chilometri da percorrere (da Caltanissetta all’Etna) presentano pendenze a crescere, sino a culminare, dopo Ragalna, nell’ascesa finale alla “conquista” del Vulcano, da disputare lungo i quindici chilometri di una strada stretta che attraversa angoli di natura e colate laviche.
E come solitamente avviene per tutti i primi arrivi in salita, già da questo del 10 maggio sull’Etna si potranno cominciare ad individuare i ciclisti “papabili” per la vittoria finale del Giro d’Italia 2018.
Rodolfo Amodeo