La piaga sociale del cyber-stalking colpisce Calatabiano -
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La piaga sociale del cyber-stalking colpisce Calatabiano

La piaga sociale del cyber-stalking colpisce Calatabiano

Li chiamano “leoni da tastiera”. Sono quei personaggi che trincerati dietro lo schermo di un pc e avendo accesso al web fanno la voce grossa commentando e sparlando ad ampio raggio su qualunque fatto o persona. Quando questo triste fenomeno peggiora all’inverosimile si trasforma in un reato penale chiamato cyber-stalking.

Di norma tutto comincia da qualche insulto rifilato al solito personaggio famoso di turno fino ad arrivare, in molti casi, ad una vera e propria persecuzione maniacale. Il peggio, però, avviene quando tutto ciò salta fuori in una piccola realtà di cinquemila abitanti, dove ci si conosce quasi tutti, come il paese di Calatabiano.

La storia in questione riguarda un tale che per cinque anni, attraverso un profilo falso su Facebook, avrebbe preso di mira uomini, donne e ragazzi vessandoli in diversi modi. Seduto davanti alla tastiera del pc scaricava tutta la sua rabbia contro la vittima di turno, poi si recava nella piazza del paese, si sedeva al bar e godeva del dolore causato agli altri.

Il modus operandi era sempre lo stesso. Il carnefice punta il mouse verso un ignaro utente, prepara la macchina del fango tramite la ricerca di aggettivi adatti a ferire e sconquassare la tranquillità della persona e della sua famiglia e agisce. Inoltre, per colpire senza prendersi alcuna responsabilità, si sforza di appioppare al destinatario un nomignolo, a tratti anche volgare specie se destinato ad una donna, arricchito da qualche elemento che possa facilitare la riconoscibilità della persona presa di mira. Tasto Invio. Click. Post pubblicato.

In realtà sembra che questa sia solo la punta dell’iceberg dato che il tale in alcune occasioni avrebbe agito autonomamente mentre in altre sarebbe stato utilizzato da terze persone. Alla base pare ci possa essere una “squadra” ben organizzata composta da ideatori, complici e talpe che in tutti questi anni hanno avuto il solo scopo di mettere alla berlina i “nemici”.

“Dopo cinque anni di gravissime diffamazioni, di vere e proprie gogne mediatiche e persecuzioni – affermano in coro le vittime denuncianti – la Procura di Catania ha bloccato per sempre questa persona. Trattandosi di una piccola comunità la nostra vita è stata un inferno perché alle gravi e gratuite diffamazioni sul web, seguivano le risatine, le sgomitate fra paesani, il saluto tolto da molti, i dileggi per gli orribili soprannomi affibbiati. Le indagini che hanno portato all’individuazione del persecutore sono state condotte dalla Stazione dei Carabinieri di Calatabiano. Nel corso delle perquisizioni effettuate sono stati sequestrati pc e diversi dispositivi di memorizzazione digitale. Altre indagini sono tuttora in corso e coinvolgono il Nucleo Reati Informatici dei Ris di Messina e la Polizia postale di Catania. A breve ci potrebbero essere ulteriori sviluppi”.

Una piaga sociale, quella dello stalking sul web, che probabilmente coinvolge anche altri paesi dell’hinterland. Finché le vittime, reagendo, non riescono a porvi fine.

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