Condividendo in pieno ciò che aveva affermato durante il tavolo tecnico della scorsa settimana dalla dirigente tecnica Pina Leonardi sul progetto per la realizzazione di un nuovo tronco di condotta idrica di collegamento con quella primaria esistente ed alimentata dalla sorgente Fontanelle – per un importo di circa 150 mila euro – il sindaco Angelo D’Anna nel difendere l’immobilismo e l’inettitudine dell’amministrazione ha finito per essere smentito. E in brutto modo.
Già perché il primo cittadino aveva apertamente accusato l’Asp di essere la causa del blocco del progetto (lo ha ribadito in un comunicato stampa), quando invece di questa soluzione progettuale si parla da tre anni, senza mai arrivare concretamente ad una conclusione.
Un immobilismo stucchevole, demoralizzante, che nei mesi scorsi ha indotto i residenti di Santa Maria la Strada a presentare un esposto alla Procura e che ha poi fatto scattare le indagini condotte dalla guardia di finanza.
Da tre anni si continua a discutere di un progetto che non decolla e che rimane vittima di logiche incomprensibili. E forse anche di interessi legati a soluzioni alternative che privilegiano la rendita privata.
LA SCELTA DI ADDOSSARE LE COLPE ALL’ASP Poi la scelta di addossare le colpe all’Asp che solo da qualche mese – non di certo da tre anni – ha posto la questione della potabilità dell’acqua e delle necessarie certificazioni sanitarie. Un formidabile espediente per giustificare il fermo biologico di un Comune, di un Ufficio tecnico con a capo una dirigente troppo impegnata a salvaguardare la propria posizione apicale sventolando ricorsi al Tar, innescando difficili rapporti con l’amministrazione anche nella gestione dell’ordinario.
Frizioni su tutto. Dalle strade colabrodo con le buche non riparate, ai parchi chiusi e poi riaperti con orari d’ufficio. In questo quadro si inserisce la smentita secca. Imbarazzata e a tratti istituzionalmente irritata dell’Asp. Che puntualizza e inchioda l’amministrazione, la dirigente e l’assessore ai Servizi tecnici alle loro responsabilità.
LA REPLICA STIZZITA DELL’ASP “Vogliamo rassicurare che l’Asp di Catania non ha bloccato alcun progetto. In spirito di collaborazione istituzionale è stato condiviso con il sindaco e con gli uffici competenti il percorso da seguire per consentire l’utilizzo dell’acqua dalla sorgente Fontanelle, secondo la normativa vigente e a tutela della salute pubblica.
Tale procedura – prosegue la nota dell’Asp – consta di due step: l’adozione dei provvedimenti, di esclusiva competenza del Comune, necessari ad eliminare le criticità riscontrate nel corso dei sopralluoghi alla sorgente Fontanelle, che si intende utilizzare, e già comunicate al sindaco; l’adozione, da parte del sindaco, del provvedimento di immissione in rete della predetta acqua per motivi contiNgibili e urgenti, nelle more dell’acquisizione del giudizio di potabilità – di cui peraltro ad oggi non risulta presentata all’Asp alcuna istanza – così come concordato con l’assessore competente e con il dirigente dell’Ufficio Tecnico nel corso dell’ultimo incontro del 20 marzo scorso. Tutti i servizi competenti dell’Asp – conclude la nota – sono disponibili ad un ogni ulteriore incontro con gli uffici comunali per precisare meglio, laddove se ne ravvisasse la necessità, le procedure, i percorsi e gli atti all’uopo previsti e necessari”.
Fin qui la nota dell’Azienda sanitaria che fa piena chiarezza sulla vicenda. Non resta quindi che prenderne atto. L’amministrazione con il sindaco in testa farebbe bene, la prossima volta, a ragionare e riflettere sulle proprie azioni-reazioni, evitando quelle che il buon Emilio Fede in piena diretta tv definiva: figure di …
Mario Previtera