Dalle prime ore del mattino, circa 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania con l’ausilio del Nucleo Elicotteri di Fontanarossa, di squadre della Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia” e di unità cinofile, hanno passando al setaccio un intero agglomerato del centro storico della città, nel popolare quartiere San Cristoforo, considerato il più redditizio supermarket cittadino della droga, all’esito di una imponente complessa attività investigativa della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante che ha portato all’emissione di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 27 (di cui 3 minorenni) indagati, emesso dall’Ufficio Gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana.
L’ordinanza riguarda soggetti gravati, nella quasi totalità, da pregiudizi di polizia, prevalentemente residenti a Catania, nel quartiere popolare di San Cristoforo, storicamente caratterizzato dalla presenza di numerose piazze di spaccio di stupefacenti gestite dalla criminalità organizzata mafiosa.
È stata accertata la convivenza pacifica di due piazze di spaccio riconducibili a differenti gruppi criminali site a meno di 100 metri di distanza l’una dall’altra, con numerosi episodi di “collaborazione” finalizzati ad eludere i controlli delle forze dell’ordine (le rispettive vedette avvisavano abitualmente i “vicini” dell’arrivo delle pattuglie delle Forze dell’Ordine).
Le indagini hanno consentito anche di accertare la disponibilità in capo ad una delle due organizzazioni di una considerevole disponibilità di armi da fuoco (uno dei consociati è stato trovato in possesso di ben tre pistole di diverso calibro e di un nutrito quantitativo di munizioni, tutte efficienti e pronte all’uso).
Il fatturato quotidiano delle due piazze di spaccio, una delle quali trattava esclusivamente cocaina, si aggirava sulla cifra di circa 15.000 Euro al giorno.
All’interno delle due organizzazioni ogni singolo sodale rivestiva un preciso ruolo (pusher, vedetta, responsabile della piazza etc.) con turni regolari, come si trattasse di una vera e propria “attività industriale”.
Nel corso dell’indagine, protrattasi fino a luglio 2017, supportata da attività tecniche, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato di detenzione e spaccio di stupefacenti, 16 soggetti, segnalati oltre 100 avventori per responsabilità in ordine all’art.75 del D.P.R.30/90 quali assuntori di sostanze stupefacenti, sequestrati oltre kg.5 di marijuana e gr. 200 di cocaina, nonché la somma di oltre € 5.000,00 ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Gli investigatori hanno documentato come le organizzazioni si avvalessero di un sistema di vedette che, munite di veicoli e motocicli, avevano il compito di avvisare dell’eventuale presenza di FF.PP i pusher. Questi ultimi, inoltre, dopo essere stati avvicinati da occasionali avventori, ricevuto il corrispettivo, prelevavano di volta in volta le singole dosi di stupefacente da nascondigli ricavati generalmente negli anfratti dei muri adiacenti, ed effettuavano le cessioni.
GLI ARRESTATI:
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