Sul nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di depurazione è scontro istituzionale tra il sindaco di Mascali, Luigi Messina e l’amministrazione comunale giarrese.
Al termine di una seduta di Giunta, è stato collegialmente deciso di impugnare al Tar di Catania la deliberazione di nomina del nuovo Cda del depuratore di Sant’Anna e gli eventuali altri atti presupposti o conseguenti, ritenendo che non tutti i componenti nominati l’11 maggio scorso, abbiano le qualità e i requisiti per ricoprire tale carica.
L’amministrazione comunale mascalese ha conferito incarico legale per seguire la delicata vicenda all’avv. Carmela Vasta che ha sottoscritto apposita convenzione con il Comune di Mascali per il patrocinio dell’Ente in giudizio nelle controversie giudiziali in materia civile e amministrativa.
Il ricorso al Tar ha un sapore politico destinato a lasciare il segno nei rapporti tra l’amministrazione comunale mascalese e il sindaco di Giarre D’Anna, alla luce di una nomina, quella del neo presidente del Cda del consorzio di depurazione giudicata quasi come una sorta di “imposizione”.
Il sindaco Messina commentando a caldo l’esito di quella votazione aveva rimarcato il proprio dissenso non condividendo le modalità con le quali è stato formato il CdA: “Ho proposto di procedere, di nuovo al voto, per dare continuità al lavoro svolto egregiamente dal precedente consiglio d’Amministrazione presieduto da Giuseppe Marletta che ha raggiunto degli obiettivi importanti. Probabilmente i Comuni di Fiumefreddo e Giarre – aveva dichiarato il sindaco di Mascali Messina – non hanno gradito la puntigliosa attenzione avuta dal precedente Consiglio di Amministrazione segnalata anche attraverso gli organi di stampa e le posizioni debitorie dei due comuni nei confronti del Consorzio probabilmente sono anche causa di parte di alcuni disservizi”.
Ora il ricorso al Tar che crea un precedente non da poco.