Una organizzazione ramificata, nell’ambito della quale un ruolo centrale era rivestito, secondo l’accusa da Alfio Mancuso, alias Alfio Jerry, finalizzata alla commissione di una serie di reati di frode informatica, operando indebitamente sui conti correnti delle vittime previa sostituzione della sim telefonica utilizzata per accedere ai servizi bancari, così compiendo operazioni dispositive in favore di conti correnti o carte prepagate riconducibili al sodalizio, di truffe on line mediante la pubblicazione di falsi annunci di vendita su noti portali on line al fine di ottenere il pagamento della merce senza poi procedere alla effettiva consegna della stessa, nonché al riciclaggio dei proventi, attraverso il trasferimento delle somme di denaro fraudolentemente sottratte alle vittime su conti correnti e carte prepagate intestate ad alcuni component
Alfio Mancuso che aveva il ruolo di promotore e organizzatore del sodalizio, coordinando le attività dei sodali, partecipava alla commissione dei reati, al fine della frode informatica.
Le modalità operative del sodalizio contemplavano invariabilmente una serie di accorgimenti tesi ad occultare la provenienza delittuosa delle somme sottratte alle vittime delle frodi informatiche e elle frodi on line, mediante il trasferimento delle stesse su conti correnti e carte prepagate intestate a terzi soggetti, i quali provvedevano a loro volta a trasferire parte delle somme su altri conti correnti e carte prepagate, ovvero a monetizzarle mediante prelievi in contanti o tramite l’emissione di vaglia postali.
Secondo la polizia l’esistenza di un legame stabile e permanente fra gli associati emerge innanzitutto dal dato geografico, trattandosi di soggetti operanti nel medesimo contesto territoriale compreso fra i Comuni di Giarre, Riposto, Fiumefreddo e Mascali, presso i cui uffici postali e sportelli atm più volte gli indagati hanno prelevato le somme provento dei reati.
A tal fine Florio, da un lato era in costante contatto con Mancuso, il quale, ristretto ai domiciliari, lo convocava presso la sua abitazione quotidianamente per impartirgli le disposizioni utili alla commissione delle frodi; dall’altro, Florio, disponeva di numerosi soggetti compiacenti, i quali, consapevoli della provenienza delittuosa delle somme ricevute e della finalità illecita perseguita, si intestavano conti e schede telefoniche e, accompagnati dallo stesso Florio, si recavano presso gli uffici postali e istituti bancari della zona per prelevare i proventi delle frodi, che poi consegnavano nelle sue mani.