Con l’approssimarsi della bella stagione gli angoli di natura esistenti all’interno di un centro abitato (spazi verdi, aiuole, ecc.) rischiano di trasformarsi in una seria minaccia per gli abitanti del luogo a causa dell’indiscriminato proliferare delle erbacce e del conseguente pericolo che tra queste ultime possano annidarsi insetti ed animali nocivi.
Non sempre, però, i Comuni hanno a disposizione le risorse finanziarie ed umane per poter adeguatamente curare il verde pubblico.
Ma, per sua “fortuna”, il Comune di Francavilla di Sicilia ha al riguardo a disposizione tre “angeli custodi”, che in questi giorni stanno provvedendo a ridare pulizia e decoro a quelle zone del paese diventate delle vere e proprie “giungle”, e che per lo stato in cui versavano avevano cominciato a provocare timori e malumori tra i cittadini.
Gli uomini della Forestale, in particolare, hanno curato la pulizia dell’area circostante la tensostruttura “Vincenzo Leanza” di contrada Barilaro e si accingono a completare lo stesso tipo d’intervento nel giardino di Palazzo Cagnone.
Alla scerbatura dell’area archeologica di contrada Fantarilli ha invece provveduto una squadra appositamente inviata dal Parco Archeologico “Naxos-Taormina”, nella cui competenza rientra anche il sito culturale francavillese.
Gli operai del Consorzio di Bonifica “Messina 11” si sono infine occupati della pulizia dell’eliporto di contrada Piano Forca e della zona che ospita i serbatoi del civico acquedotto.
Grazie sia alla sinergia tra l’Amministrazione Comunale francavillese, guidata dal sindaco Enzo Pulizzi, ed i tre enti prima citati (Corpo Forestale, Parco Archeologico e Consorzio di Bonifica) e sia al nuovo servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, affidato da qualche giorno ad un’organizzazione diversa rispetto alla fallimentare gestione dell’Ato, è auspicabile che le frequenti emergenze ambientali vissute in questi anni dalla cittadina dell’Alcantara rimangano solo un brutto ricordo.
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra il giardino di Palazzo Cagnone infestato dalle erbacce prima dell’intervento della Forestale ed, accanto, l’area archeologica di contrada Fantarilli ripulita dal Parco Archeologico “Naxos-Taormina”