Graniti: una serata “in giallo” con il giornalista e scrittore Paolo Di Stefano

Lunedì prossimo, 16 luglio, l’illustre firma di prestigiose testate nazionali, quali il “Corsera” e “Repubblica”, presenterà all’“ARTspace” del Comune dell’Alcantara il suo avvincente thriller filologico-letterario “La parrucchiera di Pizzuta”, per il quale l’autore, originario della cittadina siciliana di Avola, ha utilizzato lo pseudonimo di “Nino Motta”

Un’illustre firma del giornalismo nazionale interverrà a Graniti lunedì prossimo, 16 luglio, per una “serata d’autore” che avrà inizio alle ore 20,00 nei locali dell’“ARTspace” di Via Gangi, ossia la struttura, inaugurata un anno fa, voluta dai coniugi Salvatore Romano e Karin Meier, illuminati imprenditori del paesino dell’Alcantara particolarmente sensibili alle iniziative artistiche e culturali.

Protagonista dell’evento granitese di lunedì sarà il giornalista e scrittore siciliano Paolo Di Stefano, nato ad Avola (Siracusa) nel 1956, laureato in Filologia Romanza presso l’Università di Pavia ed approdato alle redazioni di importanti testate quali il “Corriere della Sera” (di cui è stato responsabile delle pagine culturali) e “Repubblica”.

Le sue opere di narrativa e di poesia gli hanno meritato in questi anni prestigiosi premi letterari, quali il “Campiello”, il “Grinzane Cavour”, il “Viareggio-Rèpaci”, il “SuperFlaiano”, il “SuperVittorini”, il “Volponi” e “Lo Straniero”.

L’ingresso dell’ARTspace di Graniti

All’ARTspace di Graniti Di Stefano presenterà il suo giallo letterario “La parrucchiera di Pizzuta”, edito nei mesi scorsi da “Bompiani” e per il quale l’autore si è avvalso dello pseudonimo di “Nino Motta”, nome del protagonista di un suo precedente romanzo.

Andando oltre l’avvincente trama, nelle pagine de “La parrucchiera di Pizzuta” Paolo Di Stefano esalta l’utilità della Filologia, ossia la disciplina relativa alla ricostruzione ed alla corretta interpretazione dei documenti letterari, nonché la forza delle donne.

Protagonista del giallo è la filologa Rosa Lentini, che decide di trascorrere insieme alla madre Evelina il periodo estivo nella casa di famiglia a Pizzuta (nei pressi di Siracusa) dove parecchi decenni prima, ossia nel 1956, veniva misteriosamente uccisa la parrucchiera Nunziatina Bellofiore. Rosa e la madre, interrogandosi su cosa fosse accaduto alla bellissima ventenne ed a cosa fosse dovuto il silenzio che da oltre cinquant’anni avvolgeva la sua morte, cominciano quindi a condurre una loro indagine sul caso utilizzando proprio i metodi filologici (ben conosciuti dall’autore che, come prima accennavamo, ha conseguito la laurea in Filologia Romanza), grazie ai quali appureranno che la giovane parrucchiera era stata vittima di un ”imbroglio” più grande di lei.

Paolo Di Stefano, alias “Nino Motta”, dà quindi vita ad un giallo emozionante ed allo stesso tempo colto, ambientato nel cuore della caratteristica Sicilia barocca ed avente per protagonisti personaggi destinati a rimanere nella memoria del lettore.

Rodolfo Amodeo