Monitoraggio di Goletta Verde: su 26 punti monitorati, 17 fortemente inquinati LE ZONE INTERESSATE -
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Monitoraggio di Goletta Verde: su 26 punti monitorati, 17 fortemente inquinati LE ZONE INTERESSATE

Monitoraggio di Goletta Verde: su 26 punti monitorati, 17 fortemente inquinati LE ZONE INTERESSATE

È una fotografia drammatica quella scattata da Goletta Verde lungo le coste siciliane che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su ventisei punti monitorati ben ventidue presentano cariche batteriche elevate.

Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che nonostante esposti dell’associazione e controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico: è il caso della foce del fiume Alcantara, che da anni presenta livelli di inquinamento elevatissimi e dove la presenza di un depuratore sottodimensionato non permette di trattare adeguatamente i carichi inquinanti che arrivano dai Comuni di Giardini Naxos, Taormina e Castelmola, o la vergognosa situazione in cui versa il Comune di Augusta, dove i cittadini aspettando da 40 anni un depuratore che ancora non arriva.

“La maladepurazione è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza, visto che siamo stati anche condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola. Sebbene a un prezzo salatissimo, su questo tema dovremmo essere grati alle istituzioni europee perché ci aiuteranno a risolvere il problema della mancata depurazione – sottolinea Stefano Ciafani, presidente di Legambiente Nazionale -. E lo dimostra il nostro monitoraggio, che ripetiamo sempre non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta ad accendere un riflettore sulle criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali. Anche quest’anno la fotografia scattata da Goletta Verde ci restituisce un’istantanea drammatica per molte aree della costa sicula. Parliamo non a caso di malati cronici, situazioni critiche che segnaliamo da anni, ma per le quali evidentemente poco o nulla è stato fatto. Per questo Legambiente quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati”.

“Lo ribadiamo da tempo, ma purtroppo non troviamo riscontri: in Sicilia il problema della depurazione rimane drammatico, anzi è peggiorato rispetto allo scorso anno, come dimostrano i risultati dei campionamenti fatti dai tecnici di Goletta Verde – aggiunge Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Ecco perché, agli esposti già presentati l’anno scorso dopo il passaggio di Goletta Verde – relativi ai 5 punti che risultavano fortemente inquinati ormai da troppi anni, ovvero Aci Castello, Aci Trezza, allo sbocco dello scarico fognario inizio lungomare Galatea, a Calatabiano, San Marco, Foce fiume Alcantara, a Porto Grande, Siracusa, alla Foce del Canale Grimaldi, a Gela, in località Macchitella, alla Foce del fiume Gattano, e a Licata, sulla spiaggia fronte scarico depuratore – abbiamo deciso di aggiungerne altri relativamente alla vergognosa situazione di Augusta, del tratto di costa Bagheria Santa Flavia e di quelli da Carini a Trappeto, oltre che rispetto ai casi cronici di Mazara del Vallo, Trapani e Castelvetrano. È necessario affrontare con decisione e una volta per tutte il tema della depurazione affinché rappresenti una priorità solo per pochi ma che coinvolga tutti i Comuni della nostra regione i quali rimandano di giorno in giorno un problema che è diventato ormai un’emergenza”.

Non va meglio, infine, sul fronte dell’informazione ai cittadini. La cartellonistica informativa, obbligatoria da anni per i comuni e che dovrebbe avere la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare, è praticamente assente: i tecnici di Goletta Verde in Sicilia soltanto su 26 punti monitorati non hanno avvistato nemmeno un cartello.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

Il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente tra il 3 e il 6 luglio 2018 prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Quattro i punti monitorati in provincia di Catania (CLICCA E SCARICA I DATI DI GOLETTA VERDE), di cui tre fortemente inquinati, rispettivamente allo sbocco dello scarico fognario inizio Lungomare Galatea, Foce Torrente Macchia, in località Sant’Anna, e alla Foce del fiume Alcantara, e uno entro i limiti, allo sbocco del canale Forcile in Contrada Pontano d’Arci.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Proprio per questo, anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente.

Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale: lo scorso anno in Sicilia il Consorzio ha recuperato 7.847 tonnellate di questo rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche.

Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa.

I DATI DEL MONITORAGGIO

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.

FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.

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