La bocciatura del rendiconto 2016, giustificata dall’opposizione per la vicenda dell’ammanco dei 100 mila euro che di fatto non pareggia i dati del rendiconto 2016 con quelli del bilancio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Nei mesi scorsi i consiglieri di opposizione, in più occasioni, avevano rilevato da parte del sindaco Luigi Messina e della sua Giunta la totale mancanza di comunicazione e di dialogo, oltre che di competenza e il 16 luglio scorso hanno scagliato la stoccata finale protocollando mozione di sfiducia al sindaco, senza attendere i termini assegnati al commissario ad acta, entro i quali sarebbe stato possibile per lo stessoapprovare l’importante strumento finanziario bocciato dai revisori dei conti e sciogliere il Consiglio.
Quella di martedì potrebbe quindi essere l’ultima seduta per il Consiglio mascalese sia nel caso in cui venga approvata la mozione di sfiducia sia nel caso in cui i consiglieri di opposizione decidano di rassegnare seduta stante le proprie dimissioni.
Ma mentre nel primo caso il primo cittadino e il Consiglio andrebbero entrambi a casa, nel secondo caso si scioglierà solo il Consiglio facendo rimanere in carica Sindaco e Giunta affiancati dal Commissario.
Perché venga approvata la mozione di sfiducia servono infatti i voti di 14 consiglieri su 20 mentre l’opposizione ne ha all’attivo solo 11, quelli di Carmelo Caltabiano , Grazia Carota, Agata Cardillo, Carlo Galati, il presidente Giuseppe Priolo, Emanuele Nigrì, Orazio Mangano, Rosario Di Mauro, Veronica Musumeci, Emanuele Previtera ed Ernesto Pariti.
Basterebbero quindi solo altri tre voti per fare saltare la poltrona del primo cittadino e fare ritornare i mascalesi alle urne la prossima primavera.
Ma gli incontri che in questi giorni si stanno susseguendo tra i vari gruppi consiliari potrebbero fare cambiare idea a quei consiglieri ancora fedeli a Messina.
L’ipotesi più verosimile resta tuttavia quella che la mozione di sfiducia non passi, il Consiglio si sciolga e che Messina continui assieme alla sua Giunta gli ultimi 2 anni di mandato.
Angela Di Francisca