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Mascali, Carmelo Caltabiano: “Amministrazione Messina fallimentare”

Mascali, Carmelo Caltabiano: “Amministrazione Messina fallimentare”

Dopo la seduta consiliare dello scorso 31 luglio, rinviata al prossimo 9 agosto, il consigliere di opposizione Carmelo Caltabiano consegna al nostro giornale “alcune considerazioni” che riassumono la posizione e l’attività consiliare sua e del gruppo di opposizione e che noi pubblichiamo integralmente.

“Si premette che l’opposizione consiliare, alla quale mi pregio di appartenere, ha scelto di svolgere la propria funzione con scrupolo, sempre rispettosa della dialettica politica e sempre nella piena distinzione dei ruoli tra maggioranza ed opposizione.

Dalla lettura degli articoli in commento, appaiono emergere più le annunciate dimissioni contestuali di 11 consiglieri di opposizione rispetto al disastro politico amministrativo della Giunta Messina.

Proviamo ad andare con ordine e enumerare fatti e circostanze che suggeriscono un epilogo anticipato di questa consiliatura Mascalese del 2015, che, come ho detto in tante occasione pubbliche, al netto di responsabilità personali più gravi è un completo fallimento!

Capitolo 1: gestione rifiuti

La Giunta Messina in tema di gestione dei rifiuti e dell’igiene ambientale è stata la più disastrosa delle amministrazioni, infatti ha con ordinanza sindacale e sempre al medesimo operatore economico il servizio di igiene ambientale per 36 mesi consecutivi e senza che lo stesso operatore garantisse livelli adeguati di servizio. Infatti ad un numero di operatori ecologici tarato per la raccolta differenziata, e prova ne è il fatto che nel centro cittadino e in altre zone si praticava il porta a porta, mai si preoccupo di iniziare un percorso progressivo di raccolta differenziata per poi alla fine coprire l’intero territorio comunale. Invece, in maniera intempestiva, raffazzonata ed imprudente, dal 20 marzo 2017 ordina la differenziata con i risultati di disastro sul  decoro urbano che abbiamo vissuto, crescita di micro/macro discariche lungo le strade, abbandono di rifiuti lungo i cigli stradali, masse incontrollatre di rifiuti in prossimità di cassonetti stradali fatti collocare proprio dall’amministrazione Messina, lungo la circonvallazione di Santa Venera, in via Domenico Nicolosi, in via Nocille, in via Ferro ecc. Mai regolare scerbatura di cigli stradali e spazzamento stradale.

Poi arriva la parte del nuovo operatore economico del servizio RSU, scelto con gara a partire dall’1 giugno 2018 e per soli 9 mesi, si avete letto bene solo 9 mesi, senza che nel frattempo si stia provvedendo ad indire una gara per un periodo più lungo, no! segno evidente della volontà di prorogare il servizio con lo stesso operatore senza gara. Il nuovo operatore economico ed in nuovo capitolato avrebbero dovuto, secondo i proclami dell’amministrazione Messina e dei diamanti che lo costellano, risolvere gli annosi problemi di adeguato servizio di recupero ingombranti, pulitura dei cigli stradali, spazzamento delle strade, disinfestazione del territorio, pulizia del litorale, controllo degli sporcaccioni con telecamere ecc., per chiudere con la banale fornitura  di sacchetti per la raccolta differenziata e dei kit.

Orbene a distanza di due mesi di servizio su 9, quindi tra 7 mesi il servizio stante al contratto si conclude, nemmeno i sacchetti vengono forniti all’utenza, eppure ciò dovrebbe essere più semplice di tagliare l’erba, di spazzare le strade, di montare telecamere, di disinfestare il territorio. Ma questo forse fa meno notizia delle annunciate e non ancora presentate dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali.

Capitolo 2: gestione del servizio acquedotto

Forse qualcuno ha dimenticato che sempre in maniera raffazzonata e alquanto dilettantistica l’amministrazione Messina ha avviato la tariffazione del servizio acquedotto sugli effettivi consumi senza però avere a riferimento il dato certo del consumo delle utenze, e peggio ancora con tariffe definite in maniera altrettanto raffazzonata dalla precedente amministrazione commissariale, basate su ipotesi di fasce di consumo che in realtà “cunsumaru” (trad. “hanno rovinato”) i poveri utenti che si sono viste recapitare bollette di importi assurdi, e per di più in due diverse bollettazioni successive in larghissima parte errate, costringendo l’utenza a lunghe ed estenuanti file per vedere riconosciuto l’errore.

In quest’occasione le sollecitazioni, le proposte dei consiglieri rimasero inascoltate dal politicamente sordo Luigi Messina, Il quale si è anche opposto con tutte le sue forze alla scelta dell’opposizione, nel frattempo divenuta numericamente più consistente, di abbattere le tariffe idriche del 50%, infatti dal 2017 gli utenti dell’acquedotto per volere e delibera dell’opposizione pagano la tariffa al 50% di quella precedente. Ma questo forse fa meno notizia delle annunciate e non ancora presentate dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali.

Capitolo 3: gestione finanziaria

la frase “stendiamo un velo pietoso” è la più indicata ma proviamo a ricapitolare alcuni fatti più importanti che danno il segno di una amministrazione, quella di Luigi Messina basata sul nulla e fatta solo di fumo e propaganda.

Il bilancio del primo anno di amministrazione, il 2015, portato in consiglio il 10 dicembre 2015, solo  7 mesi dopo, si ricorda ai meno attenti che  il termine ultimo di approvazione per quell’anno era il 30 aprile. In quell’occasione l’opposizione consiliare propose alcuni emendamenti poi  approvati rimasti inattuati da una amministrazione incapace di rendere effettive le politiche votate in consiglio.

Il 2016, i cui termini di approvazione del bilancio venivano a scadere il 31 marzo, si ricorda per i meno avvezzi che in realtà il termine di legge di approvazione del bilancio di previsione è il 31 dicembre dell’anno precedente, veniva approvato da 8 consiglieri il 15 agosto 2017(ferragosto), cioè 14 mesi dopo il suo termine ultimo (31 marzo 2016). si chiarisce che un bilancio di previsione è tale se ha un arco di tempo in cui svolgere la sua funzione di previsione, nel caso in specie il 2016  quindi il 31 dicembre 2016, ci si chiede… al 15 agosto 2017 quale esigenza ci fosse di votare un documento oramai di fatto inutile?

Tale documento redatto ed approvato a gestione conclusa faceva presagire che i dati economici in esso contenuti fossero quelli effettivi sia in entrata che in uscita, tali, quindi, da consentire la redazione di un rendiconto di gestione immediato e coerente al bilancio di previsione, invece tale rendiconto 2016 veniva approvato in Giunta in aprile 2018 e con l’intervento della vicenda dell’ammanco dei 98.000 euro rubati da funzionario infedele. Tale rendiconto non otteneva il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti per mancata della necessaria Parifica, quindi in questa occasione l’opposizione, numericamente più consistente di 11 consiglieri su 20, ha bocciato tale atto contabile nonostante la minaccia di scioglimento del consiglio comunale.

Ma andiamo al bilancio di previsione 2017, anche questo documento si è distinto per tardività, L’amministrazione nonostante il parere non favorevole dei revisori dei conti ha “imposto” ai suoi “ostinati quanto fedeli consiglieri” (8/9 su 20), di approvare questo documento contabile il 31 gennaio 2018, quindi anche questo bilancio di previsione a gestione scaduta, quella del 2017.

Ergo i documenti di bilancio di previsione che per definizione sono la ripartizione economica delle risorse per attuare i programmi amministrativi non hanno svolto la loro funzione principale. Lo stesso si profila per il 2018, infatti siamo all’1 agosto 2018 e del bilancio di previsione 2018 nessuna notizia, segno dello stato confusionale della gestione finanziaria dell’Ente, più volte emersa dagli atti del Collegio dei Revisori dei Conti.

Per inciso, nel resto d’Italia, attesa la specialità della normativa regionale, l’amministrazione Messina avrebbe già chiuso la sua esperienza già nel maggio del 2016, cioè ad appena 1 anno dalle elezioni del 2015. Ma una legislazione Regionale incoerente e contraddittoria che garantisce  le Giunte ed i Sindaci inefficienti come quella Messina, mette in posizione di inferiorità un organo, il consiglio comunale, che in difetto o ritardo di approvazione dei bilanci nei termini prevede la sanzione dello scioglimento dello stesso senza prevedere idonea sanzione (come nel resto d’Italia) per Sindaci e giunte municipali.

Da qui l’esigenza di porre un forte distinguo tra noi dell’opposizione e la Giunta Messina e la sua fedele truppa di consiglieri, che colgono la pagliuzza e non vedono la trave, con la presentazione della Mozione di Sfiducia. Siamo e rimaniamo dell’avviso che far decadere il consiglio comunale con dimissione contemporanee degli 11 consiglieri di opposizione sia cosa giusta ma da gestire meglio nei tempi, atteso che sono emersi fatti nuovi di cui daremo conto e ragione alla comunità ed ovviamente anche alla stampa”.

A margine di questa lunga nota non ci resta che sottolineare che oggi la notizia è la mozione di sfiducia e/o le dimissioni dei consiglieri comunali. Degli argomenti trattatti dal consigliere Carmelo Caltabiano nel suo scritto abbiamo rendicontato a tempo debito ovvero quando sono stati di attualità. Adesso inequivocabilmente e dopo tanti annunci, e non certo da parte nostra, il tema è un altro e, ovviamente, lo seguiamo e lo seguiremo sino al suo epilogo.

 

 

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