Iniziata avantieri la mobilitazione dei Meetup “Grillini Naxioti” e “Giardini Naxos In Movimento” a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sul riconoscimento dello stato di insularità per Sicilia e Sardegna in quanto regioni penalizzate rispetto alle altre
Abitare in un’isola può avere un suo “fascino”, ma almeno in Italia comporta costi e penalizzazioni di vario tipo. Da qui la proposta di legge popolare di natura costituzionale finalizzata al riconoscimento dello stato di insularità per Sicilia e Sardegna, che consentirebbe di “allineare” le due regioni a quelle continentali e peninsulari, senz’altro più “fortunate”.
Anche Giardini Naxos annovera movimenti e gruppi politici che in queste settimane si stanno mobilitando per la raccolta di firme a supporto di tale iniziativa legislativa. Così, nella mattinata di domenica scorsa, i Meetup “Grillini Naxioti” e “Giardini Naxos In Movimento” hanno raccolto circa quaranta firme, certificate da Carmelo Giardina in qualità di vicesindaco della prima colonia greca di Sicilia.
Nel presidio appositamente allestito in Piazza San Pancrazio erano presenti gli attivisti Nino Arcidiacono, Simone De Tommaso, Antonio Macrì, Giuseppe Leotta, Giuseppe Scalise, Salvatore Spartà, Salvatore Stracuzzi, Nino Risitano, Nino Bruno, Alessandro Caspanello, Salvatore Lumia, Guglielmo Trusso e Mariella Musso. La raccolta di firme proseguirà in una serata del mese prossimo.
Come spiegano gli esponenti dei due Meetup naxioti, «di insularità e tematiche connesse si parla da tempo immemorabile. Ciò che al riguardo si chiede adesso al Governo nazionale da poco insediatosi è un intervento concreto e risolutivo. Una legge sull’insularità, in particolare, inciderebbe positivamente sulla riduzione del costo dei trasporti e sul recupero del ritardo infrastrutturale rispetto al resto d’Italia. Tanto per fare un esempio, una famiglia siciliana è spesso costretta a pagare diverse centinaia di euro per un biglietto aereo, ossia cifre che non tutti, oggi come oggi e specialmente al Sud, possono permettersi, mentre chi si mette in viaggio dalle altre regioni paga cifre ragionevoli. Riteniamo pertanto importante impegnarsi su queste tematiche da cui dipendono i destini della nostra terra».
Rodolfo Amodeo