Mettersi davanti ad un foglio in bianco per scrivere dei versi, ma poi sostituire la penna con il pennello per produrre delle immagini: è quanto è “curiosamente” capitato a Nunziato Damino, ventiseienne di Francavilla di Sicilia, studente in Fisica presso l’Università di Catania e colto artista figurativo che in questi giorni (sino a dopodomani, 16 agosto) sta esponendo i suoi acrilici su tela nelle sale di Palazzo Cagnone nell’ambito della mostra personale “Notturni”, così intitolata in quanto l’autore in questione ama dipingere durante le ore della notte, le cui atmosfere, peraltro, permeano le sue opere attraverso gli sfondi rigorosamente blu.
Come lui stesso ci riferisce raccontando del suo recente esordio, «acquistai un rotolo di cinquanta metri per scriverci sopra dei versi e poi magari esporlo in qualche evento letterario, ma la pittura ha preso il sopravvento».
Il genere praticato da Nunziato Damino è un astrattismo che riesce comunque a “parlare” all’osservatore ed a trasmettere emozioni perché all’insegna di colori intensi e forme ben definite che rimandano ai capolavori di De Chirico, Kandinskij ed Haring, ossia gli artisti cui il giovane pittore francavillese si ispira.
Nunziato Damino, comunque, parla della sua arte con molta umiltà. «Ritengo – afferma – che la pittura abbia ormai espresso di tutto. Almeno per quanto mi riguarda, dunque, pur avendo come punti di riferimento vari generi e stili, cerco di essere me stesso mettendo su tela ciò che ho dentro. Credo sia questo l’unico modo per poter dare un contributo originale al mondo dell’arte».
Questo giovane artista siciliano, pertanto, partendo dagli insegnamenti dei grandi pittori del Novecento è riuscito ad elaborare un proprio personalissimo linguaggio che lo pone all’avanguardia nell’odierno panorama figurativo.
Rodolfo Amodeo