Momenti di panico durante lo svolgimento “differito” della tradizionale processione del caratteristico fercolo della “Vara”. Fortunatamente non si sono registrate conseguenze, né per i ragazzi saldamente “appesi”, né per le maestranze, né per gli astanti. A fine manifestazione il sindaco Francesco Sgroi e l’arciprete don Domenico Massimino con una dichiarazione congiunta hanno rassicurato i genitori e la cittadinanza: “I bambini non sono andati incontro ad alcun pericolo – è stato affermato – l’intera manifestazione si è svolta in sicurezza e con tutte le verifiche tecniche e autorizzazioni prescritte, le manovre sono state eseguite con abilità dalle maestranze. Presto saranno fatte le opportune indagini per verificare le cause del malfunzionamento della ruota”. Dal canto suo il sindaco annuncia: “Il carro sarà presto revisionato e riparato, faremo il possibile affinché la “Vara” uscirà trionfalmente anche nel 2019”.
Nell’insolita, pazza, estate 2018, caratterizzata da frequenti temporali pomeridiani, soprattutto durante il mese di agosto, il cronista di Santa Maria potrà annotare negli annali della storia della basilica alcuni insoliti episodi. In primis potrà immortalare che la processione della “Vara”, a causa del maltempo, si è svolta il 25 agosto, anziché il giorno di ferragosto. A seguire potrà appuntare che un vetro dell’antico, prezioso, reliquiario esposto sul fercolo si è rotto, misteriosamente, poco dopo la trionfale partenza e che le campane grandi, improvvisamente, non hanno suonato a festa al passaggio della “Vara” e, potrà tramandare alle future generazioni lo storico avvenimento: nell’anno del Signore 2018 la “Vara” non ha completato l’antico, tradizionale, percorso fermandosi all’inizio di piazza Municipio a causa di un guasto verificatosi in una ruota del carro (lato destro).
A memoria d’uomo nessuno ricorda simili accadimenti e neppure i libri di storia municipale – che di fatti curiosi sulla “Vara” ne narrano – ne fanno menzione. Sicuramente si tratta di una serie di semplici casualità, ma a sentire i superstiziosi a governare tali eventi è stata una qualche forza occulta. Un presagio e quindi ci vorrà l’efficace lavoro di un esorcista per lottare contro il male? O molto verosimilmente siamo difronte a una casualità?
Torniamo alla cronaca. Già l’anno scorso, durante il percorso di ritorno, circa a metà tragitto, una delle due ruote del carro si danneggiò, nel medesimo lato. La Curia di Acireale e l’arciprete Don Domenico Massimino, d’intesa con la nuova amministrazione comunale, appena insediata, in prossimità dell’imminente festività hanno approntato un intervento per revisionare l’intera struttura e riparare il guasto alla ruota. Una dettagliata e complessa relazione tecnica e la sostituzione, in entrambe le ruote, degli assi su cui s’impernia il movimento di rotazione sembravano aver risolto ogni problema.
Ma vediamo cos’è successo ieri. Come ormai di consuetudine, la processione è iniziata con un lieve ritardo. La massiccia struttura con il carro meccanico e il tronco di legno e ferro, una creazione di alta ingegneria del XIX secolo, trainata a mano da ferventi per mezzo di due gomene, poco dopo la tappa di piazza Loreto, durante la salita di via Umberto, ha mostrato i primi sintomi di malfunzionamento.
Sotto il peso di circa 9 tonnellate di carico ben distribuito (il peso di circa 4 mc di calcestruzzo) qualcosa non ha funzionato nella solita ruota del carro, impedendo un avanzamento fluido del fercolo.
L’intera struttura annualmente è messa in piedi e manovrata da maestranze esperte sia per lo spostamento del carro, sia per i movimenti rotatori del tronco, che gira su se stesso, e della “ruota” a due facce (una sorta di giostrina).
Giunti, faticosamente, all’inizio di piazza Municipio, il carro si è bloccato come già detto a causa del malfunzionamento della ruota (foto a destra). Dopo vari, inutili, tentativi di ripristinare il movimento della ruota e un lungo consulto tra autorità e maestranze, per maggiore sicurezza dei bambini, è stato deciso il rientro anticipato della “Vara”. Delusione per i residenti e i commercianti dei quartieri di San Nicolò e di San Martino, ma anche per il pubblico che avrebbe voluto godersi l’antico e affascinante spettacolo.
La pesante ruota danneggiata, mentre avanzava nel lieve declivio di via Umberto, con enorme fatica di chi tirava le funi, ha inciso un’appariscente impronta nel selciato lavico, tuttora visibile.
Con le sopradescritte difficoltà, giunti nella biforcazione dove solitamente inizia la manovra per far rientrare il fercolo nella parte absidale della basilica di S. Maria, la forza d’attrito della ruota bloccata e l’irregolarità del selciato lavico e la concomitante presenza di un dosso hanno causato una forte oscillazione del tronco e un lieve sollevamento del carrello collocato a monte della strada. Sono stati momenti di panico. Qualcuno dei bambini “appesi” ha gridato per il contraccolpo, ma ad aver paura sono stati soprattutto i genitori dei bambini. Alcuni di loro hanno chiesto di fermare il carro e di fare scendere dal fercolo i propri figli. Una successiva manovra ha consentito di condurre il carro pochi passi avanti, su una superficie pianeggiante, in poco tempo, con la professionalità di sempre e l’ausilio di un cestello elevatore tutti i bambini appesi sono stati portati a terra e consegnati all’abbraccio dei propri congiunti.
Che cosa ha potuto determinare, ancora una volta, il malfunzionamento della ruota? Probabilmente si tratta di una serie di concause, sia l’assestamento dei nuovi assi delle ruote – dovuto al peso della compressione del forte carico – sia le continue, abbondanti, piogge delle settimane scorse.
L’intera struttura della “Vara”, compreso il poderoso carro, infatti, hanno assorbito una significativa quantità d’acqua piovana. Ed ecco che, probabilmente, nella delicata dinamica di meccanismi, spazi e movimenti, il legno bagnato potrebbe aver alterato gli equilibri per uno scorrimento fluido, creando, di fatto, una frizione tra la ruota e la parte di legno (foto a sinistra).
Naturalmente la nostra è un’ipotesi e come tale va trattata. Saranno i consulenti tecnici delle parti interessate ad acclararne le eventuali cause. Di ciò daremo conto ai lettori non appena avremo nuove notizie in merito.
Gaetano Scarpignato