Tra Francavilla di Sicilia e Letojanni segnalati due recenti casi di aggressioni che hanno provocato la morte di un barboncino ed un danno permanente alla gamba di una donna. Tra randagismo ed animali con padroni noncuranti delle normative in materia, questo tipo di incresciosi episodi si stanno verificando sempre più spesso
E’ ormai risaputo quanto sia diffuso il problema del randagismo, ossia dei cani senza padrone che vagano nei centri abitati e nelle strade extraurbane ad alto transito veicolare mettendo a repentaglio la loro vita nonché l’incolumità di pedoni ed automobilisti. Ma ci sono anche cani che un padrone ce l’hanno e che ugualmente costituiscono una minaccia per l’ambiente circostante. Trattasi di quei cani di grossa taglia notoriamente pericolosi (pitbull, rottweiler, ecc.) che ormai tanta gente tiene in casa e porta a passeggio ma senza, purtroppo, adottare i dovuti accorgimenti, peraltro imposti dalla legge, a cominciare dall’utilizzo del guinzaglio e della museruola onde evitare che il quadrupede possa avventarsi sulle persone o su altri animali ed azzannarli.
A fare le spese di queste imperdonabili negligenze sono stati ultimamente alcuni cittadini di Francavilla di Sicilia, ma, approfondendo la questione, nel comprensorio gli episodi del genere saranno sicuramente molti di più in quanto le Guardie Mediche dei Comuni dell’Alcantara registrano annualmente decine e decine di richieste di soccorso per morsi procurati dai cani, randagi e non.
Tornando ai fatti di cui siamo personalmente a conoscenza, nei giorni scorsi un barboncino, appartenente ad una coppia di francavillesi, è stato letteralmente sbranato da un pitbull sganciatosi dal guinzaglio, evidentemente non ben assicurato al suo collo. L’incresciosa vicenda, comunque, non si è verificata nel Comune dell’Alcantara bensì in una strada della cittadina jonica messinese di Letojanni. L’improvvisa perdita della povera bestiola ha gettato nello sconforto più totale i suoi proprietari, per i quali quel barboncino era come se fosse un figlio.
A Francavilla di Sicilia, invece, nei mesi scorsi un altro cane di grossa taglia, sganciatosi anch’esso dal guinzaglio, si è avventato contro la coscia di una signora, procurandole danni permanenti. «Mi sono stati praticati quaranta punti di sutura – dichiara la donna – e per rimettere in sesto la mia gamba ho dovuto sottopormi ad una lunga terapia. Resta comunque il danno estetico, per il quale occorrerebbe un intervento di chirurgia plastica alquanto costoso (sette-ottomila euro)».
Alla luce di questi incresciosi episodi, sarebbe il caso che chi di competenza desse attuazione alle normative in materia di detenzione di cani, sanzionando quei proprietari che non adottano gli accorgimenti richiesti dalla legge, a cominciare, come prima accennavamo, dall’utilizzo della museruola e di un robusto guinzaglio di lunghezza non superiore al metro e mezzo.
Con l’ordinanza del 13 luglio 2016 il Ministero della Salute ha addirittura auspicato che i Comuni ed i servizi veterinari delle Asl attuino la buona prassi di organizzare periodicamente dei percorsi formativi (con rilascio di regolare patentino) per i proprietari di cani.
Rodolfo Amodeo