Nel pomeriggio di ieri, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa in data 8 ottobre 2018 dal Tribunale di Catania, nei confronti di Pietro Severino, 61 anni, per associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Scalisi).
Al Severino in considerazione della permanenza della sua affiliazione all’interno del pericoloso sodalizio, del ruolo apicale, veniva contestato il reato associativo con l’aggravante di essere capo e promotore del sodalizio.
A seguito del riesame proposto dalla difesa di Severino Pietro, la predetta ordinanza veniva annullata, per carenza dei gravi indizi per i fatti successivi a quelli già giudicati in precedenti processi.
A seguito del ricorso per cassazione promosso dal P.M. avverso l’ordinanza di annullamento emessa dal Tribunale del Riesame di Catania in data 31.7.2018, la Corte di Cassazione, con sentenza del 27.12.2017, annullava la predetta ordinanza e disponeva il rinvio al Tribunale di Catania per il nuovo esame.
Nel corso dell’udienza tenutasi in data 4.10.2018, il P.M. produceva il dispositivo della sentenza di condanna emessa dal G.U.P. presso il Tribunale di Catania, all’esito del giudizio abbreviato nei confronti di Severino Pietro e chiedeva la conferma dell’ordinanza impugnata.
L’8 ottobre, il Tribunale di Catania, prendendo atto della pronuncia di condanna emessa in primo grado nei confronti di Pietro Severino, confermava l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere.
Espletate le formalità di rito, Severino, attuale reggente del clan Scalisi di Adrano costituente locale articolazione della famiglia mafiosa Laudani di Catania, è stato portato presso la casa circondariale di Siracusa – Cavadonna a disposizione dell’autorità giudiziaria.