A volte la grandezza sta nella… piccolezza. Lo ha ben dimostrato nel corso della sua esistenza terrena l’artigiano Salvatore Mobilia, originario del Comune nebroideo messinese di Malvagna, dove venne alla luce il 27 luglio del 1927. Il suo nome, infatti, è entrato a far parte del libro dei primati in quanto è legato alla realizzazione delle scarpe più piccole del mondo.
Mobilia è purtroppo deceduto un paio di mesi fa (esattamente lo scorso 16 agosto) alla veneranda età di novantuno anni, lasciandosi alle spalle un’esistenza densa di esaltanti gratificazioni derivategli proprio da queste sue autentiche opere d’arte in miniatura, alcune delle quali (come si può chiaramente notare da una delle foto qui pubblicate) rientrano addirittura nella circonferenza del filtro di una sigaretta.
Salvatore Mobilia ha esposto queste sue “creature” (così amava chiamarle) in tante città europee, ma anche nella sua Sicilia, ricevendo ovunque gli ammirati apprezzamenti di autorità, collezionisti e critici nonché l’attenzione di prestigiose testate giornalistiche internazionali che gli hanno dedicato ampi servizi (come una francese che, come si nota in una delle foto qui pubblicate, gli ha riservato un’intera pagina). Tanto tempo fa anche il paese natio di Malvagna gli rese onore ospitando la sua collezione al completo di scarpe in miniatura in occasione dei festeggiamenti patronali di Sant’Anna.
A rievocare la figura di quello che può a pieno titolo considerarsi un artista internazionale, è oggi il nipote Angelo Malatino, stimato funzionario delle Poste in pensione nonché apprezzato artista figurativo. «Lo zio Salvatore – afferma Malatino – è l’orgoglio della nostra Malvagna. In diverse occasioni ho avuto il piacere e l’onore di esporre i miei quadri insieme alle sue scarpe in miniatura, che costituiscono un inestimabile tesoro di cui noi familiari e concittadini andiamo fieri. Questo umile, ma grande, personaggio ha portato nel mondo il nome del nostro piccolo centro e, come tale, meriterebbe anche la riconoscenza dei locali amministratori comunali attraverso iniziative finalizzate a perpetuarne il ricordo».
Rodolfo Amodeo