Taormina: lancia un bicchiere in faccia a un vigile urbano. Arrestato 36enne di Giardini -
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Taormina: lancia un bicchiere in faccia a un vigile urbano. Arrestato 36enne di Giardini

Taormina: lancia un bicchiere in faccia a un vigile urbano. Arrestato 36enne di Giardini

Questa mattina, a Giardini Naxos, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, a carico di G.F. classe ’82, ritenuto responsabile dei reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, calunnia, detenzione e porto abusivo di arma bianca.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività di indagine, avviata nel maggio 2018 dall’Aliquota Operativa di Compagnia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, i cui esiti hanno permesso di comprovare come un cittadino di Giardini Naxos, già conosciuto alle forze dell’ordine, avesse usato minaccia e violenza nei confronti di un ispettore della Polizia locale di Taormina, al fine di costringerlo a compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, minacciandolo dapprima con un coltello a serramanico, colpendolo poi ripetutamente con degli schiaffi ed infine scagliandogli un bicchiere di vetro in viso procurandogli delle lesioni che ne hanno determinato un danno permanente del vitreo con riduzione del visus.

All’indagato, inoltre, è stato contestato anche il reato di calunnia poiché, qualche giorno dopo l’accaduto, lo stesso sporgeva una denuncia/querela per il reato di falso ideologico e violenza privata contro l’ispettore della polizia municipale in cui forniva una propria ricostruzione dei fatti poiché certamente conscio delle gravi conseguenze che il suo agire violento ed aggressivo aveva provocato.

I Carabinieri di Taormina, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza e l’audizione di numerosi testi hanno dettagliatamente ricostruito la dinamica dell’aggressione ed il suo movente, evidenziando anche la calunnia insita nella denuncia querela sporta dall’indagato in cui questi ha fornito una versione dei fatti assolutamente artata e chiaramente smentita dalle risultanze emerse con l’attività investigativa condotta dai militari.

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