Dopo 8 anni di dibattimento si è concluso il processo a carico di un agguerrito gruppo criminale legato alla famiglia Santapaola, operante nei territori di Acireale, Giarre, Fiumefreddo, Zafferana e Santa Venerina.
Il dibattimento, avviato nel 2007, dinanzi ai giudici della IV Sezione penale del Tribunale di Catania, che prende spunto dalla precedente operazione denominata “Euroracket” condotta dalla polizia del Commissariato di Acireale, nel dicembre 2001, con l’arresto di 44 presunti appartenenti alla famiglia mafiosa Santapaola, si è chiuso con una serie di pesanti condanne ma anche di assoluzioni.
Le rivelazioni di Vinciguerra che risalgono alla metà del 2016 hanno consentito di chiarire alcuni aspetti rimasti oscuri in ordine ai reati di traffico di stupefacenti e sull’articolazione della famiglia Santapaola ad Acireale.
La condanna più rilevante quella inflitta a Camillo Pappalardo: 21 anni di reclusione; Antonino Bisicchia (4 anni), Alfio Brancato e Camillo Grasso (5 anni), Giuseppe Gurgone e Antonino Patanè (6 anni e 8 mesi); 13 anni invece per Orazio Enrico Ignoti, Concetto Puglisi, Giovanni Puglisi, Orazio Sardo, Carmelo Messina; Salvatore Indelicato (16 anni), Camillo Brancato (6 anni e 8 mesi), Giuseppa Amenta (3 anni), Carmela Conti (4 anni), Alfredo Quattrocchi (3 anni), Gaetano Mario Vinciguerra (2 anni).
Numerose, come detto, le assoluzioni (per non avere commesso il fatto): Giovanni Andò, Giuseppe Andò, Antonino Arena, Leonardo Bentivegna, Salvatore Coco, Giuseppe Faranda, Vito Fazio, Antonino Maugeri, Alfio Musumarra, Francesco Napoli, Pietro Oliveri, Alfio Patanè, Alessandro Puglisi, Angelo Mario Quattrocchi, Angelo Rigano, Fabio Sardo, Giuseppe Scandurra, Giuseppe Spina, Mario Tarda e Luca Daniele Zappalà.
Gli avvocati Salvo Sorbello e Lucia Spicuzza si dichiarano soddisfatti dell’esito del processo “che – affermano – è stato lungo e laborioso, vista anche l’integrazione probatoria che è intervenuta nel corso del dibattimento. Esprimo particolare soddisfazione – precisa l’avv. Sorbello – per la seconda assoluzione ottenuta da Pietro Oliveri, al quale erano state contestate gravi accuse tra cui quella di essere membro dell’associazione facente capo a Paolo Brunetto. Attendiamo di conoscere le motivazioni al riguardo, per valutare le refluenze di questa pronuncia su altri processi che sono tutt’ora in itinere”.