E’ stata rinviata a data da destinarsi, in Consiglio comunale a Riposto la trattazione del regolamento per la tassa di soggiorno, una tassa che, come è stato spiegato a inizio di seduta dalla presidente della commissione bilancio e finanze, Paola Emanuele, non tasserà i cittadini ma chi viene a soggiornare sul territorio.
Per Sebastiano De Salvo il regolamento andava esaminata anche dalla IV commissione, mentre il consigliere Valerio Cucè, nella qualità di presidente della I commissione consiliare, ha spiegato che il gettito di questa tassa servirà per realizzare interventi come migliorare la segnaletica direzionale, realizzare un sito internet turistico, migliorare il decoro urbano. Concetto ribadito poi dall’assessore al turismo Carlo Copani secondo il quale grazie a questa tassa si potranno conseguire benefici per le strutture in regole e si ricaverà anche un report delle presenze turistiche a Riposto che servirà per destagionalizzare l’offerta turistica.
L’assessore Copani ha spiegato che l’importo della tassa di soggiorno è stato pensato unico per semplicità e che l’imposta di sbarco è una misura diversa che attiene anche allo smaltimento dei rifiuti. Mentre l’assessore Casabella ha espresso le sue perplessità circa il rischio di penalizzare gli operatori in regola, soprattutto nel periodo estivo quando esiste una concorrenza sleale.
Al riguardo, l’assessore Nella Casabella con una nota precisa che “il regolamento sulla tassa di soggiorno non deve in alcun modo penalizzare le strutture ricettive in regola sotto il profilo fiscale ma anzi deve essere un incentivo affinché chi di competenza possa porre in essere tutte le azioni necessarie alla lotta all’evasione in campo turistico evitando la concorrenza sleale durante i periodi estivi. Naturalmente come assessore alle Finanze non posso che essere favorevole all’adozione di questo strumento”.
La mancanza del parere dei revisori dei conti ha persuaso il presidente Saro Cerra che, dopo una sospensione, ha rinviato il punto a data da destinarsi.
L’argomento tocca da vicino i consiglieri dato che 4 su 16 sono titolari di strutture ricettive turistiche, come B&b e agriturismi. Tre di questi quattro hanno per questo deciso di uscire dall’aula: Sonia Bivacqua, Claudia D’Aita e Mario Di Guardo.
«Non sono uscita fuori per una incompatibilità di legge – ha detto a margine della seduta Claudia D’Aita – ma per una questione di sensibilità, dopo essermi confrontata con il mio gruppo. Nel merito della questione, conosco diversi gestori di attività ricettive i quali mi dicono che più che al cartellone estivo sono interessati alla pulizia della città, dato che ricevono lamentele dai clienti perché il comune è sporco. E nelle recensioni su internet è questo quello che spesso si legge».
Insomma, la tassa di soggiorno di certo farà ancora discutere.