Potrebbe essere riattivata cogliendo la preziosa opportunità del progetto di potenziamento della tratta Messina-Catania presentato ufficialmente a Roma nei giorni scorsi. Se ne è discusso ieri durante una seduta straordinaria del Consiglio dell’Ente Parco Fluviale, che si è impegnato ad investire della questione il Governo Regionale ed R.F.I.
La riattivazione della tratta ferroviaria Alcantara-Randazzo potrebbe subire un “colpo d’acceleratore” grazie al progetto del doppio binario tra Giampilieri e Fiumefreddo, che R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) si accinge a realizzare con un investimento di 2,3 miliardi di euro. E’ quanto emerso nel Consiglio Straordinario dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara tenutosi ieri negli uffici dell’area protetta a Francavilla di Sicilia (nella foto principale un momento della seduta).
I sindaci partecipanti all’assemblea si sono impegnati ad investire della questione l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone, al quale verrà chiesto di porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché la ferrovia dell’Alcantara possa essere collegata alla nascente linea veloce, il cui progetto definitivo è stato presentato ufficialmente a Roma qualche giorno fa. In esso si prevede, in particolare, la nuova stazione “Alcantara-Giardini”, che sarà ubicata nella popolosa frazione taorminese di Trappitello in contrada Spagnuolo (nei pressi di un noto ristorante alla fine del centro abitato in direzione Francavilla).
Come hanno commentato Marco Crimi e Davide Tricomi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione “Ferrovia Valle Alcantara” che da tempo si batte per la riattivazione di tale tratta, «il Consiglio Straordinario del Parco di ieri mattina si è rivelato estremamente importante. Non possiamo che accogliere positivamente tutte le proposte e le intenzioni espresse dai sindaci della Val Demone e dai dirigenti dell’area protetta. Quest’ultima si farà portavoce presso l’assessore regionale Falcone dell’importanza di rimettere in esercizio i trentasette chilometri della ferrovia dell’Alcantara, anche in relazione alla futura variante di progetto della linea costiera Messina-Catania. Ed all’ente gestore RFI verrà chiesto di istituire una “bretella” di collegamento tra l’Alcantara-Randazzo e la nuova linea a doppio binario nei pressi della stazione di Alcantara-Giardini che sorgerà a Trappitello. Tutti, insomma, si è concordi sul fatto che questa ferrovia non debba andare persa, ma che debba anzi diventare lo strumento ideale per garantire la mobilità tra mare e montagna».
Pare, intanto, che RFI, nell’ambito di quest’opera di potenziamento ferroviario, non sia più intenzionata a dismettere la stazione di Taormina-Giardini di contrada Villagonia, ipotesi questa che ha ingenerato indignazione nei cultori dell’arte e del bello, trattandosi di un elegante fabbricato in stile Liberty, con arredi interni ottocenteschi in legno scuro e pareti e soffitti decorati con affreschi e disegni a rilievo. Per questi suoi pregi artistici e per la sua aura di antichità (venne inaugurata il 12 dicembre del 1866), è stata più volte scelta come set cinematografico da illustri registi quali Roberto Benigni, che vi girò alcune scene del film “Il piccolo diavolo”, e Francis Ford Coppola, che la incluse tra le location de “Il Padrino – parte III”.
Rodolfo Amodeo