E’ stato il documentario Happy Today di Giulio Tonincelli ad aggiudicarsi il Premio Lorenzo Vecchio della diciassettesima edizione di Magma – mostra di cinema breve, conclusa sabato sera e organizzata dall’Associazione Culturale Scarti .
“Per la capacità di raccontare, con intensità ed emozione, un personaggio che riscatta il proprio difficile passato, dedicando tutta se stessa, come infermiera, alle partorienti di un piccolo ospedale ugandese” è stato il verdetto della giuria, che ha aggiunto: “mantenendo sempre la giusta distanza, il regista riesce a rappresentare la sacralità della vita con immagini potenti che rimangono a lungo nella memoria dello spettatore”.
“Sono contento ci siano feedback così positivi sul film nonostante la presenza di immagini forti” ha dichiarato il regista Giulio Tonincelli riferendosi alla scena di un parto, presente nel documentario. “Anche perché riceviamo continuamente immagini violente e sarebbe un peccato preoccuparsi per l’immagine della vita” ha aggiunto Tonincelli.
Il premio del pubblico, ricavato dalla media dei voti espressi dagli spettatori durante le tre serate di concorso, è stato assegnato a Parru pi tia, di Giuseppe Carleo.
La Giuria, presieduta dal regista Franco Maresco, composta dalla produttrice Eleonora Mastropietro e dalla direttrice del Festival International Du Film Insulaire di Groix (Francia), Sarah Farjot, ha assegnato anche due menzioni speciali. All’olandese Radio Voorwaarts (regia di Mateo Vega) “per l’abilità nel raccontare, attraverso la fotografia della fine di un luogo e di una esperienza di vita, un tema come la ‘gentrification’ che caratterizza la maggior parte delle grandi metropoli contemporanee, in cui scompare ogni forma di socializzazione alternativa”. E all’animazione spagnola Eusebio80, firmata da Jésus Martinez e Ivan Molina, “per la capacità di coniugare tecniche dell’animazione tradizionale con quelle digitali, gettando uno sguardo distopico su inquietanti scenari futuri”.
“Non abbiamo avuto dubbi nel premiare titoli che ponevano l’accento sulla condizione umana e che riflettevano sui problemi a misura d’uomo” ha commentato il presidente di giuria Franco Maresco. “Dai film in selezione emerge uno sguardo sul mondo cupo e ansiogeno – ha continuato il regista – un’attenzione ai problemi del presente, ad esempio al dramma dell’immigrazione, ma mi ha colpito la mancanza di uno sguardo politico, rispetto a molti anni fa, e in questo il cinema di oggi non è che lo specchio della società”.
“Bisognerebbe tornare a fare quello che, come mi disse una volta Giuseppe De Santis, era riuscita a fare la sua generazione, ovvero mettere al centro di tutto l’uomo – ha concluso Maresco riferendosi al regista neorealista – ma bisognerebbe farlo sottraendo, mettendo da parte tanta tecnologia e tante astruserie”.