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Giarre, solenni festeggiamenti per il bicentenario del Duomo

Giarre, solenni festeggiamenti per il bicentenario del Duomo

Un solenne pontificale, celebrato dal vescovo della Diocesi di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, è stato celebrato con gioia, giovedì scorso, nella chiesa Madre Sant’Isidoro Agricola, in occasione della ricorrenza del bicentenario dell’apertura al culto del Duomo di Giarre. Alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, del Primo cittadino giarrese Angelo D’Anna, del Sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, del comandante della locale Polizia Municipale, Maurizio Cannavò, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, delle suore del Sacro Cuore, di religiosi e laici, Sua Eccellenza, il Vescovo, ha presieduto la celebrazione eucaristica nel giorno della storica ricorrenza, facendo dono ai fedeli della benedizione del Santo Padre Francesco che ha concesso, per l’occasione, la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria alle condizioni previste.

Avviati lo scorso anno, i solenni i festeggiamenti, curati da un valido Comitato organizzatore, presieduto dal parroco don Antonino Russo, hanno previsto una lunga serie di iniziative che hanno coinvolto tutti i gruppi parrocchiali, gli istituti scolastici della città, i commercianti, semplici cittadini e appassionati d’arte. Diversi i visitatori del Duomo, nelle serate previste, durante le quali è stata data la possibilità di conoscere non solo la storia della Chiesa Madre di Giarre, ma di poterne ammirare, oltre alle bellezze artistiche, esposte in una mostra, appositamente allestita nel salone parrocchiale, i tesori preziosi che, nei due secoli trascorsi, hanno impreziosito le cerimonie religiose all’interno del Duomo. Redatto anche un libro celebrativo dei duecento anni di storia della maggiore chiesa giarrese. Una cerimonia solenne, dunque, ma sobria, sentita e partecipata dai fedeli, da semplici cittadini, dai gruppi parrocchiali che, con grande disponibilità, hanno contribuito a rendere indimenticabile l’evento.

Questo luogo, presente in città da duecento anni – ha affermato il vescovo, nella sua omelia –, esiste perché Dio lo ha voluto e, già allora, qualcuno ha dato ascolto a Lui, come Maria ha dato ascolto all’angelo che le annunciava che sarebbe diventata la madre ci Gesù. Nulla è impossibile a Dio. In tanti – prosegue il vescovo –, in questi anni, qui, in questo tempio Santo, hanno pregato, sperato, gioito. Il mio augurio, pertanto, è che la comunità cristiana e civile di Giarre ritrovi la passione, la forza, l’energia, lo slancio per cooperare ad una grande rinascita della città”.

E, a conclusione della solenne celebrazione eucaristica, non sono mancati i ringraziamenti, affidati al professore Salvo Puccio, segretario del Consiglio Pastorale, che, dopo un breve excursus sulla storia del settecentesco Duomo giarrese, i cui lavori iniziarono nel lontano 1794, sotto la guida dell’allora vicario foraneo, sacerdote Domenico Spina, e si conclusero poco prima dell’apertura al culto, avvenuta la mattina del 20 dicembre del 1818, ha evidenziato le lodevoli iniziative realizzate dagli organizzatori per riportare alla luce le meraviglie del maestoso tempio giarrese, di cui i fedeli devono essere custodi in quanto rappresenta un “patrimonio di inestimabile grandezza da tramandare ai propri figli”, ricco di cultura e storia, luogo di culto di una comunità parrocchiale in cammino che crede e ha sempre creduto in Dio e nel suo immenso amore per gli uomini.

Rosalba Azzarelli

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