Dura nota del primo cittadino del Comune dell’Alcantara contro la società comprensoriale che gestisce la raccolta e lo smaltimento della spazzatura. «I nostri piccoli centri montani – scrive – sono stanchi di dover subire quotidiani disagi e, come se non bastasse, a fronte di tutto ciò noi amministratori locali dobbiamo anche chiedere soldi ai cittadini»
Da alcuni giorni il sindaco del Comune di Malvagna, Giuseppe Cunsolo, ed il suo assessore all’Ambiente, Gabriella Caggegi, si vedono costretti a postare su Facebook messaggi del tipo “Si avvisa la cittadinanza malvagnese che, per ragioni tecniche, oggi il servizio di raccolta dell’umido verrà effettuato con qualche ora di ritardo“, oppure “Avvisiamo la cittadinanza che il servizio di raccolta di carta e cartone, nelle zone rimaste scoperte, verrà completato domattina“. Sono segnali evidenti del “non facile” rapporto con la Società “A.T.O. – Messina 4”, con sede nella frazione taorminese di Trappitello, che cura anche per il Comune di Malvagna il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Alcuni mesi addietro, peraltro, il sindaco Cunsolo (nel riquadro sulla foto di un Centro Comunale di Raccolta dell’Ato Me4) aveva “sfidato” la struttura comprensoriale per quanto concerne le somme a quest’ultima dovute dal suo Comune, dimostrando che trattavasi di cifre di gran lunga inferiori rispetto a quelle richieste.
Ed è delle scorse ore una nota con cui il primo cittadino malvagnese manifesta ancora una volta tutta la propria indignazione per i recenti disagi arrecati dall’Ato alla sua comunità.
«L’Ato Me 4 – scrive amareggiato Giuseppe Cunsolo – dimostra giorno per giorno la propria inadeguatezza nell’affrontare il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta, sia per mancanza di mezzi e sia per l’inefficiente organizzazione delle proprie unità lavorative. I nostri piccoli Comuni interni di montagna, in particolare, vengono trattati come le “ultime ruote del carro”, con noi sindaci “in trincea” a dover gestire quotidianamente situazioni di emergenza. Auspichiamo che finiscano i proclami e che si ponga fine sin da subito ad una situazione indecorosa, affidando la gestione del servizio in mano a chi conosce il territorio, e quindi facendo sì che ogni Comune possa gestire in proprio il servizio. Gli amministratori locali siamo stanchi di dover fare gli “esattori” chiedendo ai nostri concittadini un tributo (la tassa sui rifiuti, dr) per conto di altri (l’Ato, ndr): se dobbiamo metterci risorse e faccia, tanto vale poter gestire direttamente i relativi servizi».
Quanto sostenuto dal sindaco di Malvagna è avvalorato dall’esperienza recentemente intrapresa da quei Comuni che hanno già iniziato a gestire in proprio il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti affrancandosi dagli Ato per dar vita al sistema “A.R.O.” (Ambito di Raccolta Ottimale). Tanto per non andar lontano, nel vicino Comune di Francavilla di Sicilia, che a partire dallo scorso 1 ottobre ha intrapreso tale percorso “autonomo”, la raccolta differenziata porta a porta ha già raggiunto ottimi livelli e viene effettuata quotidianamente con assoluta regolarità.
Rodolfo Amodeo