Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno arrestato il catanese C.P. di anni 32, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale etneo in ordine al reato di rapina aggravata in concorso.
Il 26 ottobre 2018, in piena notte, un commando formato da quattro individui con i volti coperti da passamontagna, fece irruzione nel Bar-Tabacchi della stazione di servizio ESSO ubicata in Acireale, via Alcide de Gasperi, minacciando il dipendente di aprire il box blindato dov’era installata la cassaforte.
L’impiegato, riuscendo a chiudersi proprio dentro la stanza blindata, mentre i rapinatori tentavano di attivare una smerigliatrice per aprire il box, riuscì a dare l’allarme ai carabinieri circostanza che intuita dai malviventi “andiamo via ha chiamato i carabinieri!” li mise in fuga.
Sul posto giunse subito dopo una pattuglia del Nucleo Radiomobile che, visionando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, oltre ad osservare che i quattro rapinatori erano fuggiti a bordo di una Fiat Panda di colore bordeaux, ne annotarono le fisionomie.
Elementi oggetto della nota di ricerche diramata dalla centrale operativa alle diverse pattuglie attive sul territorio, utili ai militari di Aci Catena che in quel centro, all’incrocio tra le vie Santi Elena e IV Novembre, intercettarono una Fiat Panda di colore grigio con quattro persone a bordo che, alla vista dei militari, fuggì. Ne scaturì un concitato inseguimento finito in via Consolazione, luogo in cui i criminali abbandonarono l’autovettura facendo perdere le loro tracce nelle campagne circostanti.
In terra ed all’interno dell’autovettura, gli investigatori recuperarono degli indumenti (felpe, maglioni, passamontagna e guanti in lattice) che, come dimostrato dalle immagini acquisite, erano identici a quelli indossati dai quattro malviventi durante la commissione del reato.
Nel frattempo venne ritrovata anche la Fiat Panda di colore bordeaux, rubata ad Aci Catena il giorno precedente, mentre quella di colore grigio risultò di proprietà proprio del 32enne, che cercato quella notte nella sua abitazione da una pattuglia del Nucleo Radiomobile del capoluogo etneo, non si trovò perché, come riferirono i familiari, era uscito intorno alla mezzanotte per comprare le sigarette senza farvi rientro.
Un quadro probatorio che, consolidato da ulteriori approfondimenti investigativi svolti dagli uomini del Nucleo Operativo di Acireale, non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, accogliendo la richiesta della Procura, ne ha ordinato l’arresto e la sottoposizione agli arresti domiciliari con dispositivo di controllo elettronico.