«A noi non importa festeggiare le donne, poiché le donne non sono stupide e sanno quando e perché é un giorno di festa. Abbiamo invece a cuore le donne in carne ed ossa, che stanno cambiando o hanno cambiato in meglio la società, denunciando, costruendo, progettando, scrivendo, amando».
A sottolineare ciò, spiegando lo spirito della manifestazione “Donne Sorgenti di Luce”, è Alfia Milazzo, presidente della Fondazione “La Città Invisibile” promotrice del suddetto evento, ospitato ieri pomeriggio nell’aula magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Catania. E’ stato un modo per celebrare la ricorrenza dell’8 marzo in maniera particolarmente significativa attraverso la consegna di tre importanti riconoscimenti ad altrettante donne impegnate nel sociale e nella ricerca scientifica.
Il Premio Europeo “Bianca di Navarra”, in particolare, è stato assegnato alla professoressa Loredana Alajmo, che ha dedicato la sua vita alla cura dei bambini difficili potenziandone l’intelligenza attraverso il “Metodo Fuerstein”.
Il Premio “Madri della Costituzione” è andato invece a Sara Scarpulla, mamma del giovane Matteo Vinci, ucciso l’anno scorso in Calabria con un’autobomba da un clan della ‘Ndrangheta.
Il Premio “I Ragazzi della Città Invisibile” è andato infine alla giornalista e scrittrice Petra Reski per il suo libro “Palermo Connection”, ispirato alla cosiddetta “Trattativa Stato-Mafia”.
Le pregevoli opere d’arte date in premio sono state realizzate dall’artista Marinella Milazzo.
Alla manifestazione, allietata musicalmente dall’Orchestra Giovanile “Falcone e Borsellino”, sono intervenuti come ospiti la docente universitaria Giovanna Giardina (in rappresentanza del rettore dell’ateneo catanese), Ilenia Pappalardo, della Rete “Reama” a tutela delle donne e dei minori vittime di violenza, e l’artista fotografa messinese Elisabetta Pandolfino, geniale ideatrice della tecnica denominata “Scatto Mentale”, consistente nel fotografare una fonte luminosa ricavandone disegni e parole attraverso il movimento dell’obiettivo. Come ha spiegato la Pandolfino, oltre ad essere una scoperta nel campo della fotografia, tale tecnica apporta migliorie dal punto di vista cognitivo e della creatività. La fotografa ha quindi “regalato” una sua performance, che ha strabiliato il pubblico catanese, ed ha donato alcune sue opere (una delle quali a scopi benefici) all’Orchestra “Falcone e Borsellino” e ad Alfia Milazzo, presidente della fondazione organizzatrice “La Città Invisibile”. «Sono onoratissima – ha dichiarato Elisabetta Pandolfino – di essere stata invitata dalla dottoressa Milazzo a questa prestigiosa ed altamente significativa manifestazione, alla cui denominazione, tra l’altro, la mia arte si adatta perfettamente visto che è frutto di “sorgenti di luce”».
Rodolfo Amodeo