Dopo il recupero in mare l’Autorità Giudiziaria locale ha affidato le indagini alla Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto di Messina e all’Ufficio Locale Marittimo di Giardini Naxos al fine di accertare l’identità del cadavere e la causa della morte.
Dopo l’esame autoptico, eseguito presso l’Ospedale di Taormina, sono state verificate le denunce di scomparsa che potevano essere ricondotte al cadavere recuperato in mare.
In base alle risultanze degli accertamenti eseguiti dal medico legale e dall’analisi dei dossier inseriti in banca dati sono stati acquisiti campioni biologici di tre familiari di altrettante persone scomparse in mare.
L’anziano pescatore il 15 settembre del 2017 era finito in acqua all’alba mentre era impegnato con una seconda persona, che è riuscita a salvarsi, in una battuta di pesca, nella zona della “secca”, a 1 miglio circa dal porto di Riposto. Alle operazioni prendono parte diverse unità navali della Guardia costiera, il nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco e della Capitaneria di porto di Catania, un natante della Guardia di finanza e un elicottero della Guardia Costiera di Catania.
Scattato l’allarme sono state avviate le ricerche della Capitaneria di porto per prestare i soccorsi. Uno dei due, il più giovane, un 57enne di Acireale, è stato tratto in salvo da alcuni diportisti.
L’altro, pescatore, un anziano di 83 anni, come detto risulta ancora disperso. I due pescatori, entrambi di grande esperienza, la scorsa notte erano partiti con un imbarcazione lunga 5 metri, dalla spiaggetta di Sant’Anna di Mascali, non lontano da una rimessa di barche.