Una marcia, striscioni e video. E’ stato questo il modo in cui è stata celebrata a Santa Venerina la giornata simbolo del 23 maggio in cui ricorre il triste anniversario della strage di Capaci in cui furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta.
Ad organizzare il tutto sono stati i ragazzi del Servizio Civile – Garanzia Giovani che da mesi lavorano al progetto dal titolo “I colori della legalità”. Si tratta di dieci ragazzi – Anna Sorbello, Martina Pappalardo, Andrea Ferlito, Giada Catalano, Marco Spina, Antonio Sapuppo, Federica Sapienza, Federica Raciti, Carmela Musumeci e Donatella Salemi – che prestano servizio al Comune di Santa Venerina, sotto la coordinazione del responsabile del Settore Servizi Sociali e Pubblica Istruzione, Sebastiano Calì.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che la scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani ai valori della legalità e del senso civico.
Da qui è nata l’idea di sviluppare, all’interno delle strutture scolastiche di Santa Venerina, un progetto volto a sensibilizzare i bambini e i ragazzi mediante la conoscenza delle figure che hanno speso la loro vita nella lotta contro la mafia; al tema della legalità, al rispetto delle regole e delle istituzioni; alla promozione di momenti di dialogo e confronto.
Ad essere coinvolti nel progetto sono stati i ragazzi delle classi e quinte delle scuole primarie dei plessi di Bongiardo, via Alesssandro volta, Dagala del Re, Cosentini, e delle classi secondarie di primo grado di Santa Venerina.
Per la scuola primaria, i ragazzi del servizio civile hanno organizzato dei laboratori per introdurre al tema della legalità. A tale scopo è stato letto in classe il libro dal titolo “La mafia spiegata ai bambini. L’invasione degli scarafaggi” di Marco Rizzo. Un’opera che per spiegare ai bambini cosa sia la mafia la paragona ad un virus che si diffonde in città. La lettura è servita per stimolare nei bambini un momento di riflessione sul binomio mafia – legalità e ad innescare una reazione positiva. Fatto ciò i bambini sono stati invitati ad individuare delle parole chiave che ricorrevano nel libro, come mafia, pizzo, bullismo e a rappresentare con il disegno le loro sensazioni. Ne è scaturita una produzione di disegni e cartelloni colorati in cui i bambini hanno manifestato tutta la loro creatività.
Invece con i ragazzi delle media, il lavoro è consistito nell’educazione al tema della legalità con un approfondimento dei personaggi che hanno dedicato la loro vita nella lotta alla mafia: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Libero Grassi, Don Pino Puglisi, Agostino Catalano, oppure di semplici persone che si trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. A questi ragazzi è stato assegnato il compito di approfondire alcune figure che suscitassero in loro un particolare interesse. L’invito, colto entusiasticamente dai ragazzi, è stato quello di indurli a scrivere una biografia dal titolo “Io sono…” in cui si sono raccontati in prima persona, ripresi dalle telecamere, con la tecnica dell’immedesimazione in qualcuna di queste figure simbolo.
Ieri sera, al culmine del progetto, si è svolto un corteo in onore delle vittime della mafia con partenza dall’Istituto Comprensivo di Santa Venerina ed arrivo in piazza Regina Elena, antistante il Municipio. In marcia, insieme ai ragazzi, ai loro insegnanti, alla dirigente scolastica Mariangiola Garaffo, anche il sindaco Salvatore Greco, il presidente del consiglio Fabio Sorbello, il vice sindaco Alfio Di Paola, l’assessore Angela Cavallaro, tante altre autorità civili e militari ma anche tanti genitori e semplici cittadini.
Giunti in piazza Regina è stato possibile ammirare i disegni realizzati dai bambini della scuola elementare attaccati nei rami degli alberi ed assistere alla proiezione di un video a cura dei ragazzi della scuola media.