Gli abitanti di Francavilla di Sicilia rimpiangono i tempi in cui l’acqua e la luce mancavano al massimo un paio di volte al mese. L’atavica tendenza alla “lamentazione”, tipica del popolo siculo, portava i cittadini del Comune dell’Alcantara ad “imprecare” contro questo o quell’altro pubblico amministratore locale che non riusciva a garantire dei servizi essenziali in maniera continuativa.
Si pensava che a Francavilla, con l’andare del tempo ed il contestuale progresso tecnologico, i “black-out” idrici ed elettrici dovessero diventare un lontano ricordo o almeno diminuire, mentre invece, ormai da oltre un anno a questa parte, essi sono aumentati in maniera più che esponenziale, verificandosi puntualmente a cadenza quotidiana.
Ed in questi giorni, in particolare, la comunità francavillese ha raggiunto il colmo della sopportazione: per l’intera mattinata di ieri il servizio elettrico è stato improvvisamente sospeso in tutti i quartieri del paese ed, una volta riattivato, a rimanere a secco, anche in questo caso “improvvisamente”, sono rimasti i rubinetti delle case a causa di un grave guasto alla pompa di tiraggio dell’acquedotto di contrada Bragaseggi, la cui riparazione, come ha ammesso ieri sera sui social lo stesso primo cittadino Enzo Pulizzi, potrebbe richiedere tempi piuttosto lunghi.
Come autorità di Protezione Civile il sindaco ha quindi convocato il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), contattando al contempo i dirigenti del locale Consorzio di Bonifica per ottenere l’autorizzazione ad effettuare un allaccio al loro impianto che consenta, nelle more della riparazione o della sostituzione della pompa, di immettere nella condotta idrica del paese acqua ad uso non potabile onde poter soddisfare almeno le esigenze sanitarie della comunità francavillese.
Il primo cittadino ha inoltre chiesto la collaborazione dell’Ispettorato Forestale e dell’Unione dei Comuni “Via Regia dell’Alcantara”, che hanno messo a disposizione le rispettive autobotti per rifornire del prezioso liquido la popolazione.
In tale situazione di grave disagio non si sono fatte attendere le valutazioni politiche alquanto critiche dei consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro”, guidato dall’ex sindaco Lino Monea, i quali hanno intanto preannunciato di aver formalmente diffidato l’Amministrazione Comunale francavillese dall’immettere nella rete idrica cittadina l’acqua non potabile del Consorzio di Bonifica «in quanto tale soluzione – hanno spiegato gli avversari del sindaco Pulizzi – potrebbe comportare un ulteriore aggravamento delle condizioni igienico sanitarie per l’eventualità, non così remota, di contaminazioni batteriologiche. La “pezza”, insomma, potrebbe essere peggiore del “buco”. Nel contempo abbiamo invitato l’Amministrazione Comunale a coinvolgere nella delicata questione tutti quegli enti pubblici (primi tra tutti Asp e Prefettura) che in queste ore di massima emergenza possono utilmente supportare le decisioni e le conseguenti operazioni per riportare la situazione alla normalità nella maniera più rapida e sicura per la cittadinanza».
Nella loro nota gli esponenti della minoranza si pongono anche dei polemici interrogativi. «Cosa ha causato – si chiedono in particolare Lino Monea, Elisabetta Di Natale, Alessandro Vaccaro e Salvatore Bardaro – lo svuotamento del serbatoio di contrada Bragaseggi? Che cos’ha impedito un sollecito intervento visto che tale impianto è fornito di un sistema di allerta che avvisa di qualsiasi anomalia già sei ore prima dello svuotamento dei serbatoi? Perché, una volta accertato il problema, non si è intervenuti immediatamente con la sostituzione della pompa ed il conseguente riempimento delle vasche, intervento questo che richiede circa dieci ore, come peraltro in casi del genere, al fine di ridurre al minimo i disagi, hanno sempre fatto tutte le passate Amministrazioni Comunali, che a Bragaseggi hanno anche fatto le nottate?…».
Pronta la piccata risposta del consigliere comunale del gruppo di maggioranza “La Svolta”, Gianfranco D’Aprile. «Ringraziamo tutti – ha replicato quest’ultimo – il gruppo consiliare di minoranza che ha diffidato il sindaco nel caso di utilizzo dell’acqua dei pozzi del consorzio idrico. Si stava cercando una soluzione temporanea tramite un bypass, almeno per gli usi sanitari, dopo aver contattato vari enti ed informato la cittadinanza. Comunque andiamo avanti: i lavori proseguono con qualche difficoltà, ma tutto è nella norma. Per il resto prendiamo atto che, nonostante le vostre “nottate a Bragaseggi”, avete letteralmente “dormito” per oltre vent’anni, almeno per quanto riguarda il servizio idrico e quello elettrico (ma anche per altro…). Adesso, però, accusate l’attuale Amministrazione Comunale non sappiamo di cosa. La verità è che per effettuare un’accurata analisi delle vostre responsabilità ci vogliono anni di… notti insonni per capire cosa “non avete fatto” in tutto questo tempo trascorso alla guida del Comune di Francavilla».
A Francavilla di Sicilia, dunque, le polemiche stanno scorrendo a fiumi. Ma la popolazione locale si augura anche e soprattutto di vedere al più presto tornare a “scorrere” dai rubinetti delle case il prezioso liquido, possibilmente in maniera costante. Una volta cessata l’emergenza di questi giorni, infatti, sarebbe più che opportuno ed urgente avviare una seria riflessione sui continui disservizi idroelettrici che da circa un anno si verificano nel Comune dell’Alcantara, mettendo a dura prova i nervi della cittadinanza.
Con riferimento al servizio elettrico, in particolare, è da tener presente che oltre sei mesi fa il Comune di Francavilla di Sicilia (uno dei pochi in Italia rimasto a gestirlo in proprio) lo ha alienato per 650mila euro all’Enel, la quale si è impegnata a rimodernarlo. Sicuramente ben vengano i “riammodernamenti”, le “messe in sicurezza” e gli “efficientamenti”, ma per quanto tempo ancora la comunità francavillese dovrà affrontare i quotidiani disagi derivanti da questo tipo di interventi?
In questi mesi, peraltro, i residenti nella cittadina dell’Alcantara si sono visti costretti a pagare un prezzo sin troppo elevato alla cosiddetta “alta tecnologia”: per l’installazione di fibre ottiche ed impianti vari sono stati “sventrati” interi quartieri del paese (con lavori di ricopertura non sempre celermente effettuati…) e spesso le interruzioni dei servizi idrici ed elettrici sono state causate anche da tale genere di interventi.
A quando, dunque, un ritorno alla “normalità” di quei tempi in cui “si stava meglio quando si stava peggio”?…
Rodolfo Amodeo