I Comuni della Valle dell’Alcantara aspirano ad intercettare turisti ed a garantire al contempo ai propri residenti degli adeguati servizi di mobilità. Purtroppo, però, devono fare i conti con una rete viaria non sempre all’altezza della situazione. E’ infatti rischioso mettere su strada automezzi pubblici di linea, finalizzati a trasportare turisti e pendolari, quando le strade da essi percorse risultano a malapena idonee ad ospitare il transito delle normali automobili.
A far riflettere in tal senso è la denuncia presentata qualche giorno fa da Ugo Sergio Crisafulli, responsabile dell’organizzazione sindacale USB-TPL (Unione Sindacale di Base del Trasporto Pubblico Locale), alla Procura della Repubblica di Messina, alla Polizia Stradale di Randazzo, alla Stazione dei Carabinieri di Francavilla di Sicilia, al Corpo di Polizia Metropolitana di Messina ed al Dipartimento Regionale di Infrastrutture e Trasporti.
Il percorso preso di mira è quello della Strada Provinciale n. 7/I che collega i limitrofi Comuni di Francavilla di Sicilia (in provincia di Messina) e Castiglione di Sicilia (in provincia di Catania).
Oltre che dagli autobus di linea, da alcune settimane l’angusta arteria provinciale che collega i Comuni di Francavilla e Castiglione di Sicilia viene anche percorsa da pullman attivati a fini turistici durante la stagione estiva. «Mi auguro – dichiara al riguardo il sindacalista Ugo Sergio Crisafulli – che non vengano impiegati anche bus panoramici, ossia senza copertura superiore, perché in caso di frenate improvvise o manovre brusche potrebbe essere messa seriamente a repentaglio l’incolumità dei loro passeggeri».
Morale della favola: se i Comuni dell’Alcantara vogliono seriamente attirare turismo e garantire al contempo efficienti servizi di mobilità ai loro abitanti, sarebbe il caso che si dotassero di idonee infrastrutture viarie, prive di strettoie, “budelli” e disagi vari. E’ ovviamente inipotizzabile trasformare le arterie della Valle in comode “superstrade”, ma sarebbe il caso di cominciare a riflettere su soluzioni e “deviazioni” alternative, che consentano un agevole transito ad autobus e pullman. La soluzione comunque più immediata sarebbe quella di chiedere alle società di pubblico trasporto di destinare ai percorsi più angusti e tortuosi (come la suddetta S.P. 7/I) veicoli dalle dimensioni più ridotte, così come del resto richiesto dalla normativa in materia, di cui il sindacato USB-TPL invoca l’applicazione.
Rodolfo Amodeo