L’incantevole angolo naturalistico nelle immediate adiacenze del centro abitato versa in un totale stato di abbandono e degrado, con sterpi, rovi ed erbacce varie che hanno letteralmente occultato le opere d’arte e le altre infrastrutture con le quali quattro anni fa, grazie ad un cospicuo finanziamento regionale, tale sito era stato riqualificato
Sarebbe dovuto essere un angolo dove la natura si sposa con l’arte formando un felice e virtuoso connubio. Alla fine, però, in tale “coppia” ha prevalso la… natura, la quale ha totalmente “sottomesso” l’arte con sterpi, rovi ed erbacce di ogni genere che occultano pressoché totalmente i pregevoli manufatti realizzati a suo tempo dagli studenti di un liceo artistico messinese nonché le altre infrastrutture di cui era stata dotata l’area in questione.
Ci riferiamo a quel lembo di territorio di Francavilla di Sicilia da sempre conosciuto come “contrada Madonna Gala” e che da quattro anni si fregia della denominazione di “Parco Suburbano” grazie ad un finanziamento della Regione Siciliana di circa settecentomila euro, intercettato dall’Amministrazione Comunale dell’allora sindaco Salvatore Nuciforo e poi messo a frutto dal successore di quest’ultimo, Lino Monea, il quale nell’autunno del 2015 inaugurò solennemente il nuovo sito artistico-ambientale.
Il relativo intervento di riqualificazione venne effettuato dall’impresa messinese “Vincenzo Bombaci”, che ha provveduto a dotare il Parco “Madonna Gala” di un agevole sentiero di accesso, di un anfiteatro naturale in grado di poter fare da location a spettacoli ed eventi vari, di un impianto fotovoltaico ecocompatibile e di uno slargo iniziale, immediatamente prospiciente al Viale Libertà, dove gli studenti del Liceo Artistico “Ernesto Basile” di Messina hanno realizzato, sotto la guida dell’ingegnere nonché affermata scultrice Linda Schipani, una decina di sculture-installazioni in legno e materiale di riciclo ispirate allo “spiritus loci” del territorio di riferimento, ossia l’acqua e la roccia interpretate con gusto moderno ed in maniera avanguardistica.
Ebbene: come prima si accennava e come è possibile notare da alcune foto qui pubblicate, oggi il Parco Suburbano francavillese di contrada Madonna Gala versa in totale stato di abbandono e degrado. L’incolta vegetazione ha infatti invaso e coperto tutto ciò che quattro anni fa venne realizzato per rendere attrattivo, accogliente e pienamente fruibile tale suggestivo “polmone” naturalistico, riscoperto dal compianto Angelo Varrica, affermato maestro parrucchiere il quale, una volta pensionatosi e ristabilitosi al paese natio, ha fatto di tutto per convincere chi di competenza a valorizzare il sito in questione, un tempo teatro di una sagra campestre, che proprio Varrica, negli ultimi anni della sua vita, ha avuto il merito di riportare in auge.
Questo incantevole angolo di natura francavillese, dove il corso del fiume San Paolo si fa breccia in un lussureggiante polmone verde evocante atmosfere fiabesche, deriva la propria denominazione da un vecchio dipinto, conservato in una chiesetta sconsacrata esistente in tale zona, raffigurante la Vergine Maria che allatta il Bambino; “gala”, infatti, è un termine di origine greca indicante il latte.
Capiamo bene che in questi giorni gli attuali amministratori comunali francavillesi sono assillati dalla risoluzione dei gravi problemi che gli impianti idrici ed elettrici del centro dell’Alcantara stanno dando ai cittadini, costretti a subire continui fastidiosissimi black-out sia della corrente che del prezioso liquido. Ma sarebbe il caso di attenzionare appena possibile anche la situazione del Parco Suburbano “Madonna Gala”, visto che con i roghi estivi le erbacce in essa proliferanti potrebbero facilmente prendere fuoco devastando le opere realizzate grazie a quel cospicuo finanziamento regionale degli anni passati, con in più il rischio che le fiamme minaccino le abitazioni ed i tralicci elettrici esistenti a ridosso di tale area.
Perché i privati, nell’approssimarsi della bella stagione, sono per legge obbligati a ripulire i rispettivi terreni dalle erbacce, mentre gli enti pubblici o i loro concessionari possono astenersi dal farlo?…
Rodolfo Amodeo