Francesco Molinari, dall’Open d’Italia fino alla leggenda internazionale -
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Francesco Molinari, dall’Open d’Italia fino alla leggenda internazionale

Francesco Molinari, dall’Open d’Italia fino alla leggenda internazionale

L’Open d’Italia è la manifestazione in cui per la prima volta, nonostante giocasse in realtà ancora a livello amatoriale, Francesco Molinari ha dimostrato tutto il suo talento. Lasciando sbigottiti addetti ai lavori e semplici appassionati di golf, che hanno fin da subito compreso di avere di fronte un vero e proprio talento, uno di quelli che nascono poche volte e che hanno la T maiuscola.

Tutto successe a Tolcinasco, nell’edizione 2004 dell’Open d’Italia. No, non è arrivata nessuna vittoria, perché a trionfare fu Graeme McDowell. Eppure, sul panorama nazionale del golf si stava facendo strada un giovane di belle speranze, che riuscì a fare uno di quei numeri che lasciarono tutti a bocca aperta. Francesco Molinari, come detto, nel 2004 aveva 22 anni ed era ancora un amatore: eppure, fu in grado di chiudere un secondo in giro in 63 colpi, piazzandosi in tredicesima posizione alla fine del torneo. Insomma, un biglietto da visita per far capire a tutti che avrebbero ancora sentito parlare di Francesco Molinari negli anni a venire.

A 22 anni i primi colpi da campione

E, in effetti, fu proprio così: quel lampo di talento al secondo giro era semplicemente il primo di tanti percorsi eccezionali. Passarono solamente due anni da quell’Open che nel 2016 a Tolcinasco si svolse la prima grande impresa che fece passare Francesco Molinari agli onori della cronaca nazionale. E i motivi furono sotto gli occhi di tutti, come si può scoprire su “L’Insider”.

Un’Open d’Italia che venne dominato in lungo e in largo, entrando dalla porta principale nella storia del golf italiano e non solo. Basti pensare che quest’anno Francesco Molinari ha “festeggiato” il suo major numero 40 in carriera. Un traguardo veramente importantissimo, condito da un interessante aneddoto, visto che il primo major fu lo stesso dove, dopo undici anni, Chicco riuscì ad alzare al cielo la sua prima Claret Jug, ovvero a Carnoustie. Il primo italiano della storia a mettere le mani su un major in tutta la storia del golf.

Dal suo primo major in carriera, giocato nel 2007, fino ad arrivare a oggi: il percorso compiuto da Francesco Molinari è stato notevolmente ricco di soddisfazioni e la strada percorsa è stata veramente pazzesca. Il fratello minore di Edoardo, infatti, è riuscito a mettere le mani su tutti quei trofei che chi inizia a giocare a golf da amatore sogna di vincere. Lui, i sogni, li ha trasformati in realtà, ma solo dopo aver fatto tanto lavoro e dopo innumerevoli sacrifici, che l’hanno portato anche a trasferirsi a Londra.

La Ryder Cup e il team Europa

Sia nel 2010 che nel 2012, Francesco ha preso parte al team del Vecchio Continente che ha sfidato la compagine a stelle e strisce durante la Ryder Cup. Un’avventura clamorosa, dal momento che ha portato in dote due spettacolari successi in tutte e due le annate. Non solo, visto che Chicco Molinari torna anche nel 2018 uno dei principali protagonisti della Ryder Cup che si è svolta a Parigi. Anche in questo caso, Francesco dà spettacolo sul green: non si è portato a casa solamente tutte e cinque le partite che si sono giocate, ma è riuscito a stravincere contro un campione del calibro di Tiger Woods. Adesso, all’età di 36 anni, può godersi non una, ma ben tre Ryder Cup in bacheca. Niente male, vero?

Ed è chiaro che un 2018 così ricco di soddisfazioni non poteva riservare ancora qualcosa sorpresa verso la fine. Infatti, nel mese di novembre, il più piccolo dei fratelli Molinari centra un altro successo di grande prestigio, trionfando nella Race To Dubai. Un’affermazione che come riporta il sito della Federazione Italiana Golf, lo porta a ricevere il Collare d’Oro da parte del Coni a dicembre, oltre che a fregiarsi del titolo di sportivo dell’anno secondo la Bbc.

I successi, però, continuano a fioccare nella carriera di Francesco Molinari, vista la sua storia con il PGA Tour. Nel 2014, il celebre tour gli mise a disposizione una membership temporanea, che Francesco ha voluto onorare facendo il suo ingresso nel circuito americano nel 2015, dove attualmente disputa diverse gare ogni anno. E, chiaramente, non può fare quello per cui si è allenato duramente, ovvero vincere. Esattamente come è accaduto al Quicken Loans National. Il 10 marzo scorso, Francesco, mai sazio di tutte le sue vittorie conquistate in carriera, decide di compiere un’altra impresa, con una rimonta leggendaria che finisce in trionfo, vincendo l’Arnold Palmer Invitational, il suo secondo successo all’interno del circuito americano.

Un esempio per i più giovani

Probabilmente in Italia non abbiamo ancora imparato ad apprezzare i talenti che possiamo vantare, ma Francesco Molinari è uno di quelli che negli Usa prenderebbero al volo. E non solo perché è forte e ha vinto tantissimo, ma soprattutto per il suo modo di comportarsi e di approcciarsi con questo sport e nella vita di tutti i giorni. Con garbo, gentilezza, con sicurezza, ma mai con arroganza, parlando sempre del grande lavoro che svolge in allenamento. Un esempio perfetto di come i sacrifici, alla lunga, paghino eccome e portino a dei risultati anche solo difficili da immaginare. Al giorno d’oggi, Francesco si può definire come uno dei giocatori di golf più forti in tutto il mondo: basti pensare come uno degli ultimi aggiornamenti del World Ranking, lo classifica intorno alla sesta posizione, comunque tra i primi dieci.

 

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