Non aveva evidentemente tutti i torti Ugo Sergio Crisafulli, responsabile dell’organizzazione sindacale USB-TPL (Unione Sindacale di Base del Trasporto Pubblico Locale), quando nei primi giorni di questo mese presentava una circostanziata denuncia, indirizzata anche alla Procura della Repubblica, per evidenziare la pericolosità del transito dei pullman di grossa stazza lungo la strada provinciale di collegamento S.P. 7/I tra i limitrofi Comuni di Francavilla (in provincia di Messina) e Castiglione di Sicilia (in provincia di Catania). Da tre giorni, infatti, l’unica società regionale di autolinee che garantiva il pubblico trasporto su tale tratta ha cessato il relativo servizio, “tagliando” dai propri percorsi il capolinea castiglionese.
Tanto per esser chiari, dunque, da avantieri (giovedì 18 luglio) non esistono più autobus che colleghino Castiglione al versante messinese della Valle dell’Alcantara, ed ovviamente viceversa. I pullman, infatti, bypassano la Strada Provinciale 7/I portandosi da Francavilla a Mojo Alcantara e quindi nei Comuni dell’alta Valle (come Randazzo) e nebroidei (come San Teodoro).
A determinare questo cambio di percorso è stato un particolare “ostacolo” esistente lungo la S.P. 7/I, ossia un ponticello ferroviario (nella foto) che si sopraeleva su detta arteria provinciale nelle immediate adiacenze del centro abitato francavillese.
Come spiega il sindacalista Crisafulli (nel riquadro in foto), firmatario della denuncia delle settimane scorse che poneva l’accento su tale “strozzatura”, «a causa della presenza di questo ponte posto in una doppia curva, nell’arteria in questione vige un chiarissimo divieto di transito, ben evidenziato dalla segnaletica verticale, per tutti gli automezzi di altezza superiore ai due metri e quarantacinque centimetri. Da tempo, invece, un funzionario del Dipartimento delle Infrastrutture e dei Trasporti della Regione Siciliana ha autorizzato i pullman di una nota azienda, che superano detta altezza, ad effettuare servizio di linea lungo questa alquanto critica carreggiata della S.P. 7/I, costringendo i conducenti delle autovetture private, provenienti in senso contrario, a lunghe, scomode e pericolose retromarce. Con questa recente denuncia abbiamo quindi chiesto alle varie autorità competenti (Procura della Repubblica, Forze dell’Ordine, Polizia Metropolitana di Messina, Dipartimento Regionale di Infrastrutture e Trasporti, ecc.) di dare piena applicazione al Codice della Strada. Evidentemente avevamo ragione, visto che la società di autolinee ha deciso di cancellare dai propri tragitti la S.P. 7/I. In realtà, tale arteria la si può continuare a percorrere con i pullman di altezza più ridotta e di cui tale società dispone. A nostro avviso, pertanto, ci si trova in presenza di una interruzione di pubblico servizio, per la quale ci riserviamo di presentare nelle prossime ore un’integrazione di denuncia: non c’è motivo, infatti, di “isolare” improvvisamente l’intera comunità di Castiglione di Sicilia perché la si può continuare a far rimanere collegata ai centri messinesi viciniori utilizzando pullman più bassi, autorizzati dal Codice della Strada ad effettuare quel tipo di tragitto».
I cittadini castiglionesi restano invece ben collegati ai Comuni ricadenti in provincia di Catania attraverso i servizi di trasporto garantiti dalla Ferrovia Circumetnea e dalle aziende di autolinee che, provenendo da un altro versante, non devono transitare lungo la S.P. 7/I e quel suo angusto sottopassaggio nei pressi del centro abitato francavillese.
Rodolfo Amodeo